Intervista a Carlo Citarella, Amministratore Delegato Italia
Una start up con sessantacinque anni di storia. O meglio, la start up italiana di una multinazionale nata in Corea del Sud nel 1960 e oggi presente in oltre 180 Paesi del mondo. Una capillarità che, insieme agli otto stabilimenti di produzione e ai 64,5 milioni di gomme venduti ogni anno, fa di Kumho Tire uno tra i maggiori costruttori al mondo di pneumatici, forte di un’ampia gamma che spazia dalle vetture ai veicoli commerciali e industriali, passando per le monoposto di Formula Uno e gli aerei.
Già presente sul mercato italiano da oltre vent’anni, oggi il brand è operativo nel nostro Paese con una filiale diretta, per guidare la quale da Seoul è stato scelto un manager che negli ultimi trent’anni ha maturato una significativa esperienza nel mondo del collegamento tra veicoli e asfalto: parliamo di Carlo Citarella, un passato in Bridgestone e uno altrettanto importante in Hankook, oggi al comando dell’azienda che proprio da quest’anno ha scelto di partire alla conquista del segmento autocarro, con la convinzione che l’eccellenza dei prodotti e dei servizi a portafoglio possa incontrare in modo puntuale le esigenze delle aziende di trasporto.
Carlo Citarella, iniziamo con una fotografia di Kumho Tire con close-up sul nostro Paese?
Certamente. E partiamo dicendo che siamo un’azienda in crescita, in tutta Europa e in particolare proprio in Italia, dove le performance stanno ben rispondendo agli investimenti stanziati che ci hanno consentito, tra le altre attività, di aprire un magazzino nella strategica Piacenza, grazie al quale oggi consegniamo i nostri prodotti con tempistiche e modalità allineate alle aspettative della clientela. Forti di una struttura come quella di cui disponiamo oggi, abbiamo iniziato a metà 2023 ad inserire nella nostra gamma, già declinata su vetture e motorsport, anche il prodotto autocarro, stringendo accordi con una decina – per ora, ma la lista è destinata ad allungarsi – di rivenditori specializzati, ben radicati sul territorio e garanti di un’assistenza capillare su tutta Italia.
Lo scorso anno abbiamo compiuto un ulteriore passo, nominando Mario Gucciardo sales manager: si tratta di un professionista di grande esperienza nel settore dei pneumatici e anche grazie al suo intervento stiamo intensificando il rapporto con i nostri specialisti, iniziando ad approcciare insieme a loro diverse flotte su tutto il territorio nazionale. Considerando che partivamo da zero, la crescita di cui siamo stati protagonisti nel 2024 è stata significativa, e il trend prosegue nel 2025, con un primo trimestre che ha chiuso in modo estremamente positivo. Il mercato italiano in termini di volumi è di fondamentale importanza per chi voglia operare in questa parte di mondo, e per questo siamo stati tra i primi in Europa a puntare su un approccio specializzato e a mettere in campo una risorsa dedicata: in questi giorni stiamo assumendo anche uno specialista per il centro-sud, dove stiamo valutando di aprire il secondo magazzino per incrementare il valore della nostra risposta in termini di precisione e puntualità. In questo modo contiamo di rafforzare la nostra presenza e di supportare fattivamente Mario nel cammino di espansione del network.
Quali sono i punti di forza del vostro prodotto?
Innanzitutto l’elevata qualità: prova ne è che la parte più impegnativa del nostro lavoro consiste oggi nel far conoscere la gamma e convincere le aziende a provarla, perché poi la flotta, una volta testate le gomme, ne percepisce immediatamente il valore aggiunto. Qualità fa rima con riduzione del costo chilometrico, ed è questo il motivo principale del nostro successo in tutta Europa. Abbiamo un prodotto molto bilanciato dal punto di vista del consumo del battistrada, e una carcassa solida che da una parte assicura uno standard di sicurezza elevato, e dall’altra apre la strada alle soluzioni di ricostruzione: sono tutti fattori che incidono direttamente sui costi aziendali, contenendoli. E considerando che l’incidenza del costo del pneumatico cresce proporzionalmente all’aumento dimensionale della flotta, la nostra strategia è oggi quella di rivolgerci in primis ai grandi player, considerando che, inserita in un contesto di aumento generale degli oneri operativi, l’azienda di trasporto ha necessità di ridurre le spese fisse: questa dinamica sta creando una forte domanda verso pneumatici di fascia media, prodotti che siano portatori di un rapporto qualità-prezzo competitivo.



E il listino è senza dubbio una carta che ci viene facile giocare, perché in questo momento rappresenta il corretto punto d’incontro tra l’assoluta qualità del prodotto e la contenuta notorietà del brand, per potenziare la quale, e facilitare così il lavoro al rivenditore, stiamo lavorando intensamente. Altro nostro punto di forza è l’ampiezza della gamma: a fine 2024 avevamo a listino circa 100 misure a copertura delle mission più disparate, dalla lunga percorrenza al regionale, dall’invernale al construction, fino ai bus. Nei prossimi due anni incrementeremo la line up di circa 50 misure, per una crescita della nostra proposta del 50 per cento. In questo momento, se vogliamo analizzare a fondo lo scenario, il nostro unico punto debole è la capacità produttiva: abbiamo una quota relativamente bassa dedicata ai pneumatici autocarro, e quindi rispetto ai competitor possiamo individuare quest’unica area di miglioramento, per risolvere la quale sono comunque già in corso progetti a medio termine.
Quante persone lavorano oggi per Kumho Tire Italia?
Entro fine 2025 supereremo le 20 persone: tenete presente che tre anni fa, quando abbiamo iniziato, eravamo in quattro. Figure fondamentali per noi sono quelle di Riccardo Fabiano, responsabile della comunicazione, e Francesco Schiavello, che si occupa del marketing: lo ribadisco, la brand awarness costituisce per noi un tema rilevante, e l’impegno dei nostri manager su questo fronte è vitale. Certamente il marchio è storico in Italia, essendo presente sul territorio da oltre 20 anni, però il suo nome è familiare soprattutto ai rivenditori, mentre noi oggi abbiamo la forza per puntare a farci riconoscere dal cliente finale. È un quadro nel quale gioca un ruolo decisivo anche la partnership con il Milan, di cui dal 2023 siamo Premium Partner e Official Tire Partner.
Lei è nel settore da diversi anni: com’è cambiato dal suo punto di vista l’autotrasporto nel periodo storico in cui si è svolta finora la sua carriera?
Confermo, sono entrato in questo settore nel 1993, e già come specialista autocarro: ricordo che all’epoca in Italia il panorama era costituito da circa 120.000 aziende di trasporto, di cui il 90 per cento padroncini titolari di un parco fino a tre veicoli. Oggi la situazione è mutata: operiamo sempre in un mercato frammentato, però si è verificata una decisa concentrazione delle piccole imprese in realtà più grandi, ed è stato un iter che ha determinato una serie di cambiamenti, anche a livello di attenzione nei confronti del costo del pneumatico. Trent’anni fa, quando andavamo a visitare le aziende, per loro il costo del pneumatico non aveva alcun significato. E quindi l’eventuale proposta di scegliere gomme più efficienti, con un costo chilometrico più competitivo, capaci di apportare risparmi concreti, fino anche al 10 per cento, cadeva nel vuoto, quasi non venivamo ascoltati. Oggi invece ci troviamo nel punto intermedio di un cammino che sta portando sia le piccole che le grandi realtà ad essere sensibili nei confronti di questo tema. Le piccole, perché ogni margine di miglioramento è prezioso, le grandi, perché moltiplicato per 100, o per 1000, il vantaggio del risparmio sul singolo veicolo fa poi la differenza tra chiudere un anno in positivo o in negativo. Di questo dobbiamo ringraziare tutti i costruttori di pneumatici che si sono impegnati in questi anni a diffondere la giusta cultura sull’argomento.

Qual è o quale sarà l’impatto che avrà sul vostro business il tema delle tariffe statunitensi?
Presumibilmente il problema per noi non sarà vendere negli Stati Uniti, visto che anni fa abbiamo aperto uno stabilimento in Georgia , ma piuttosto affrontare, insieme agli altri player, l’onda di una sterminata offerta in arrivo dall’Asia che, non potendosi riversare sul mercato americano, verrebbe ad infrangersi sull’Europa. Fortunatamente quando si parla di gomme, come abbiamo spiegato fin qui, sulla qualità del prodotto si sorvola sempre meno, perché dalla qualità arriva il risparmio vero: in termini di consumi, di emissioni e di sicurezza. Da questo punto di vista dunque, complice la maturità di un settore che oggi è capace di una gestione attenta dell’attività, disponiamo di un enorme vantaggio competitivo. Dobbiamo continuare a sfruttarlo, a favore del business della nostra azienda naturalmente, ma anche di quello dei nostri clienti.
BIO
Classe 1963, nato ad Aversa, Carlo Citarella è un vero specialista del mondo pneumatici e sul suo profilo LinkedIn si definisce un “enthusiastic salesman”. Due caratteristiche che non potevano che condurlo al timone di una nuova avventura, dopo 19 anni in Bridgestone, salutata nel 2012 da direttore commerciale, e 9 in Hankook, prima nel ruolo di direttore vendite e poi in quello di amministratore delegato. Dall’ottobre del 2021 è managing director di Kumho Tire Italia. “Mi piace sfidarmi e soprattutto continuare a divertirmi: il settore è sempre lo stesso, i clienti pure, ma oggi l’impresa è nuova, ed è quella di portare Kumho Tire, insieme al team, ad essere conosciuta e capace di giocare alla pari con i player leader di mercato. Possiamo contare su un’azienda snella, dalla catena di comunicazione velocissima: le linea guida arrivano dalla Corea, l’headquarter a Francoforte detta la strategia europea e le filiali nazionali mettono a terra quella locale. Siamo sicuri del nostro prodotto e vogliamo crescere. Mi è sempre piaciuto correre, anche se oggi mi dedico di più al trekking in montagna: questa di Kumho Tire non sarà una passeggiata, ma sono certo che presto vedremo la vetta”.