Annunziata, IVECO BUS: siamo europei con DNA italiano

Gianluca Annunziata, 52 anni, è “un romano che vive a Milano e lavora a Torino”. Una laurea in scienze politiche e dei master in marketing management ed executive MBA, è da sempre nel settore automotive. Venticinque anni fa, per un brevissimo periodo di sei mesi, lavora in Continental nella divisione pneumatici per autocarri. “È in quel momento che mi sono appassionato ai veicoli industriali”. Annunziata passa poi, per i successivi dieci anni, al Mercato Italia di Volvo Trucks, “la mia palestra nel settore”, per poi lavorare in FCA, per cinque anni, come Regional Commercial Manager nei mercati extra-europei. Successivo passo nella sua carriera è quello che lo vede, dal 2015 al 2022, Country Manager della filiale italiana di Alltrucks, joint-venture di Bosch, Knorr-Bremse e ZF, per poi finalmente approdare in IVECO BUS come responsabile del Mercato Italia. In questa intervista Annunziata ci fotografa il momento particolarmente felice per il mercato degli autobus finanziati in Italia e le attività di IVECO BUS.

Gianluca Annunziata, un mercato quello degli autobus, specialmente di quelli finanziati, che è molto particolare.

Un mercato molto particolare perché è legato ai finanziamenti pubblici a vari livelli, nazionali, europei, regionali. Un mercato che da qualche anno sta vivendo un momento molto positivo grazie a tutti i fondi che sono stati stanziati. Un fattore molto importante in Italia dove abbiamo un parco circolante molto anziano che deve essere rinnovato. IVECO BUS sta operando in questo mercato da protagonista, lo dicono i numeri e le quote, ma anche gli investimenti fatti e la gamma di prodotti, di un’ampiezza che non ha paragoni nel nostro settore.

Più del 44% di quota di mercato in Italia, un ottimo risultato…

Numeri importanti che mi fa piacere leggere così: abbiamo confermato la nostra leadership nel settore interurbano, dove il Crossway in tutte le sue declinazioni rappresenta il riferimento del mercato. Abbiamo consolidato anche la quota nei minibus, ma soprattutto abbiamo raggiunto numeri molto importanti nel segmento urbano, soprattutto per i mezzi a zero emissioni. Anche nel settore dei bus turistici, in crescita, stiamo realizzando numeri interessanti con l’Evadys.

Le tante gare hanno reso questi ultimi anni molto importanti per il settore dei bus finanziati, ma il mercato va a corrente alternata. Agli anni buoni seguono periodi senza finanziamenti…

Quello che è avvenuto negli ultimi tre anni ha consentito un’inversione di tendenza dell’anzianità del parco circolante. Per la prima volta dopo molto tempo si è visto un abbassamento dell’età media, una tendenza che però, se non supportata da altri finanziamenti, rischia poi di sfumare. L’Italia ha un parco circolante con un’anzianità media più alta rispetto ad altri Paesi, ma il tema del rinnovamento del parco circolante riguarda tutti ed è anche legato anche alla scelta del tipo di alimentazione. Sappiamo che l’Unione Europea ha fatto una scelta decisa verso il veicolo a zero emissioni, con degli step progressivi, al 2030-2035, ma si deve considerare che un rinnovamento completo del parco circolante in tempi così ristretti puntando solo sui veicoli a zero emissioni è tecnicamente molto difficile per non dire impossibile. IVECO BUS pensa a un approccio graduale quindi, se da un lato c’è una scelta decisa sulle tecnologie a zero emissioni, dall’altro anche un rinnovamento del parco circolante scegliendo l’alimentazione corretta secondo il tipo di missione per poi arrivare, progressivamente, a un completo rinnovamento con veicoli a zero o a bassissime emissioni.

Moltissimi costruttori hanno da tempo delocalizzato la loro produzione di autobus all’estero. IVECO BUS produce in Francia e in Repubblica Ceca, ma da quasi due anni ha aperto anche uno stabilimento a Foggia.

Prima di tutto Iveco è un’azienda europea con un forte DNA italiano. Europea non solo come presenza commerciale, ma anche come presenza produttiva. Italiana perché fa parte di un gruppo italo-centrico quotato alla Borsa di Milano. Ciò ha portato nel 2023 IVECO BUS a fare un investimento di decine di milioni di euro per la costruzione di un sito produttivo a Foggia nel quale sono lavorati circa mille veicoli all’anno. Lì vengono realizzate soprattutto le finiture ad alto valore aggiunto su veicoli a zero emissioni, ma non solo. Questo investimento ha seguito quello realizzato nel 2022 a Torino con lo stabilimento di produzione delle batterie dei bus elettrici. E poi in Italia ci sono gli stabilimenti che producono van e, su quella base, anche minibus.

L’ambiente si aiuta anche con una percentuale più alta di trasporto pubblico e meno motorizzazione privata. Il TPL però è visto, almeno in Italia, come un modo di spostarsi di serie B. Cosa può cambiare questa percezione?

Sicuramente i veicoli più recenti, come il nostro E-way full electric, offrono alto comfort all’autista e ai passeggeri. Autobus, belli e silenziosi, ben climatizzati e sicuri, che se supportati da una efficace campagna di comunicazione, possono cambiare la considerazione dei mezzi pubblici da parte dei cittadini.

I bus elettrici sono perfettamente a loro agio in ambito urbano. E invece per quanto riguarda gli interurbani?

L’alimentazione a combustione interna è quella che, ancora oggi, offre performance migliori in termini di percorrenza, di autonomia. L’Italia, e IVECO come costruttore, sono molto legati anche alle alimentazioni a gas. Siamo leader nei veicoli CNG, a emissioni praticamente quasi zero. Si stanno invece utilizzando i primi mezzi full-electric per tratte suburbane. Stiamo consegnando quest’anno oltre un centinaio di Crossway Low Entry Full Electric, frutto di gare vinte lo scorso anno e, a partire dalla fine del 2025, saranno consegnate le prime unità del Normal Floor Full Electric.

C’è un futuro per l’idrogeno?

Secondo noi sì, ma sono le gare ad essere il termometro delle scelte che fanno le aziende di trasporto pubblico. In questo senso le gare per bus a idrogeno in Europa sono poche, nonostante i fondi oggi disponibili finanzino anche mezzi a idrogeno, che però richiedono un tipo di infrastrutture realizzate ad hoc.

Un consuntivo IVECO BUS per il 2024 e un preventivo per il 2025?

Prendiamo prima di tutto in esame il settore nella sua totalità. Ogni anno segna una crescita rispetto all’anno precedente, soprattutto nel segmento urbano. C’è stata un’inversione tra urbano e interurbano. In precedenza, fino al 2023, l’interurbano registrava numeri superiori rispetto al segmento urbano, ora è il contrario e il 2025 vede un consolidamento di questa tendenza. IVECO BUS ha partecipato a tutte le gare più importanti e sicuramente vale la pena di segnalare quella vinta con l’Atac di Roma, probabilmente la più grande gara di veicoli elettrici urbani in Europa per singolo operatore. Alla GTT di Torino abbiamo fornito non solo i mezzi ma anche, in collaborazione con altre aziende, le infrastrutture. A Milano ci siamo assicurati la fornitura di bus 12 metri all’ATM che inizieremo a consegnare a brevissimo quest’anno. Ci sono molti clienti storici di IVECO, non solo nell’urbano ma anche nell’interurbano. Siamo fornitori, tra gli altri, di BusItalia, Autoguidovie, Arriva e Autolinee Toscane.

Soprattutto nel segmento degli urbani sono moltissime le personalizzazioni richieste dagli operatori. Uno stress per i costruttori?

Moltissime personalizzazioni, soprattutto in Italia dove, e non è una battuta, non c’è un autobus uguale a un altro. Nel nostro dialogo con le istituzioni e con le aziende di trasporto pubblico cerchiamo di far passare il messaggio che, se da un lato noi come aziende cerchiamo di realizzare un veicolo che sia il più possibile vicino alle esigenze locali e alla configurazione richiesta, siamo convinti che un po’ di standardizzazione in più permetterebbe un’efficienza dal punto di vista produttivo, con effetti positivi su tempistiche, ottimizzazioni industriali e costi, garantendo comunque al cliente un veicolo perfetto.

Per tradizione, per importanza, per quota di mercato, Iveco nel settore autobus è l’unica casa che in Italia ha una rete di importanti concessionari. Una scelta giusta?

Questo è uno dei nostri punti di forza. In Italia abbiamo una rete di 11 concessionari IVECO BUS e oltre 100 punti di assistenza ufficiali. Questo ci permette di avere una capillarità che le altre Case non hanno, una effettiva vicinanza al cliente. Una scelta storica che ha effetti positivi nel nostro lavoro e nella nostra relazione con i clienti. Un vero vantaggio competitivo che il mercato ci riconosce e che siamo molto orgogliosi di avere.

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