Dazi USA, Federlogistica chiede una cabina di regia per tutelare l’export italiano

14 Luglio 2025
1 min read

Il presidente Falteri lancia l’allarme: Federlogistica sollecita una risposta coordinata per contrastare l’impatto dei dazi americani e della burocrazia sui comparti strategici italiani

La minaccia di nuovi dazi statunitensi sull’export europeo – ipotizzati al 30% – rilancia l’allarme per l’economia italiana. Federlogistica, attraverso il suo presidente Davide Falteri, mette in guardia sugli effetti di un’escalation tariffaria: il solo annuncio, anche se successivamente ritirato, può destabilizzare i mercati. Il danno potenziale è concreto: secondo le stime, le ricadute sull’Italia potrebbero tradursi in una perdita di 15 miliardi in esportazioni, 10 miliardi di PIL e oltre 178.000 posti di lavoro, con un impatto particolarmente severo al Sud. I settori a rischio sono i più strategici – agroalimentare, meccanica, farmaceutica – e il nodo da sciogliere è duplice: da una parte le dinamiche geopolitiche e commerciali internazionali; dall’altra, le fragilità interne, prime fra tutte quelle burocratiche.

Federlogistica propone un coordinamento nazionale

“Serve una cabina di regia interassociativa che riunisca tutte le componenti della logistica e della produzione, assieme agli organismi pubblici competenti,” ha dichiarato Falteri. L’obiettivo è duplice: monitorare gli effetti di eventuali aumenti tariffari su trasporti, noli e prezzi, e al contempo avviare una razionalizzazione dei processi burocratici. Il tema della burocrazia – da tempo segnalato come freno strutturale – viene posto al centro dell’azione strategica proposta da Federlogistica. La cabina, secondo l’associazione, dovrebbe coinvolgere trasporti, logistica integrata, shipping, Blue Economy, industria e commercio, ma anche Dogane, Ministeri ed enti di controllo. Un fronte compatto per agire in modo tempestivo e strutturato, evitando che le imprese italiane restino ostaggio della speculazione globale.

Burocrazia sotto accusa

A pesare non è solo la minaccia esterna dei dazi USA, ma anche il peso interno delle inefficienze. Per Falteri, eliminare i costi extra – prima fra tutti la burocrazia – deve diventare un obiettivo prioritario. L’Italia, afferma, non può più “inseguire le crisi”, ma deve dotarsi di una visione strategica e di strumenti di risposta preventiva. L’assenza di un coordinamento nazionale ha finora aggravato la vulnerabilità del sistema logistico, rendendolo incapace di reagire con tempestività agli shock globali. In un contesto in cui le minacce si moltiplicano – economiche, politiche, commerciali – il messaggio di Federlogistica è chiaro: o si interviene ora, o i danni saranno irreversibili.

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