Alla recente assemblea, Federtrasporto sollecita misure strutturali per ferrobonus e marebonus e una strategia condivisa sui valichi alpini
Nel corso dell’assemblea pubblica di Federtrasporto, tenutasi a metà luglio 2025, la confederazione ha rilanciato la necessità per l’Italia di adottare un modello di mobilità integrata per le merci, superando l’attuale frammentazione modale. A rappresentare gli operatori del settore trasporti (con esclusione del comparto marittimo), Federtrasporto ha posto al centro del dibattito il tema dell’interconnessione tra infrastrutture, logistica e sistemi di trasporto. Il presidente Paolo Colombo ha sottolineato che, con la prossima conclusione del PNRR, occorrono nuove risorse e strumenti stabili per sostenere la transizione. Tra le priorità indicate, la necessità di rendere permanenti incentivi come ferrobonus e marebonus, aumentandone la dotazione, e affrontare la questione dei valichi alpini con un approccio condiviso a livello europeo.
Un sistema ancora troppo dipendente dalla strada
L’84% delle merci in Italia viaggia su gomma, una percentuale che supera la media europea. La rete infrastrutturale presenta criticità strutturali e culturali, come l’ampio ricorso alla resa “Franco Fabbrica”, che ostacola lo sviluppo dell’intermodalità. Sul tema è intervenuto anche Leopoldo Destro, delegato di Confindustria ai trasporti, che ha criticato il Decreto Infrastrutture per il suo impatto disgregante sul settore: “Il DL non favorisce sinergie tra modalità, rischiando di rafforzare pratiche che vanno nella direzione opposta all’integrazione logistica”.
Interventi strutturali e strategia a lungo termine
Federtrasporto ha ribadito la necessità di investire in formazione, sostenibilità e digitalizzazione, affiancando alla riforma dei fondi per l’autotrasporto anche il potenziamento del trasporto ferroviario. Adeguamento agli standard europei, ammodernamento dei terminal e copertura dei fondi strutturali sono considerati essenziali per centrare gli obiettivi europei. “Servono risorse pubbliche senza precedenti – ha dichiarato Colombo – e un impegno coordinato tra Paesi UE per evitare squilibri competitivi”.