Al centro del confronto, le criticità della normativa auto europea e la necessità di azioni strategiche immediate per tutelare l’industria
L’incontro ha affrontato in primo luogo le conseguenze delle attuali regole europee sui veicoli commerciali, definite da tutti i partecipanti “inadeguate” rispetto alle esigenze produttive e tecnologiche delle imprese. La normativa auto europea viene considerata troppo rigida, soprattutto per quanto riguarda le soglie di emissione di CO₂, e dunque potenzialmente dannosa per la competitività dell’intera filiera italiana.
Altrettanto centrale, nel confronto, il tema delle autovetture di piccola cilindrata – un comparto ancora cruciale per il mercato italiano – la cui produzione risente di vincoli normativi che, secondo gli interlocutori, vanno rivisti con urgenza. Il governo intende perciò rafforzare il dialogo con la Commissione europea, chiedendo il ripristino della neutralità tecnologica e maggiori margini di flessibilità per le case automobilistiche, tanto sui veicoli leggeri quanto su quelli pesanti.
Verso una strategia unitaria in sede europea
La riunione ha gettato le basi per una posizione comune tra istituzioni e industria, in vista del vertice europeo del 12 settembre dedicato al futuro dell’automotive. Il Ministro Urso ha chiarito che “non c’è più tempo da perdere” e ha ribadito la necessità di “passare dal dialogo alle azioni strategiche”, indicando come priorità una revisione delle politiche ambientali in chiave industriale.
“È fondamentale – ha aggiunto Urso – che il governo, Stellantis e l’intera rete di imprese rappresentata da ANFIA parlino con una sola voce in Europa”. Una linea condivisa anche con le associazioni europee di settore, che hanno già avanzato alla Commissione richieste formali di modifica del quadro normativo attuale. Un nuovo incontro tra le parti è previsto a breve, per monitorare i prossimi sviluppi e aggiornare lo studio sulla competitività della filiera nazionale.