UE, esenzione pedaggi per mezzi pesanti a zero emissioni fino al 2031

10 Settembre 2025
1 min read
esenzione pedaggi per mezzi pesanti a zero emissioni

Approvata dal Parlamento europeo la misura che consente agli Stati membri di offrire pedaggi gratuiti ai veicoli pesanti green

Il Parlamento Europeo ha approvato una modifica alla Direttiva Eurovignetta che consente agli Stati membri di azzerare i pedaggi per i mezzi pesanti a zero emissioni fino al 30 giugno 2031. L’obiettivo è offrire un incentivo concreto alla transizione ecologica del settore dell’autotrasporto, gravato da costi elevati e regole ambientali sempre più stringenti. La gratuità dei pedaggi potrebbe ridurre sensibilmente i costi operativi per le aziende che scelgono veicoli elettrici o a idrogeno, ancora oggi significativamente più costosi rispetto ai modelli diesel. La misura, tuttavia, resta opzionale: ogni Paese dell’Unione potrà decidere in autonomia se e quando introdurla.

Un mercato disomogeneo e senza standard comuni

Attualmente solo una parte dei Paesi UE ha deciso di attivare l’esenzione, generando un quadro normativo frammentato che rischia di penalizzare i trasportatori transfrontalieri. L’assenza di una linea comune crea incertezza economica per chi investe nei mezzi pesanti a zero emissioni, ostacolando la programmazione degli operatori e delle flotte. In questo scenario, l’IRU – l’organizzazione internazionale del trasporto su strada – ha sottolineato la necessità di politiche più armonizzate e coordinate a livello europeo, chiedendo un maggiore impegno per rendere competitivo e sostenibile il settore.

L’appello dell’IRU: serve un piano più ampio

Secondo l’IRU, l’esenzione dei pedaggi è un primo passo, ma non può bastare. L’organizzazione propone tre interventi aggiuntivi: reinvestire i proventi del sistema ETSII nell’autotrasporto per finanziare la transizione, evitare la doppia tassazione sulla CO₂, e riconoscere i carburanti CO₂-neutrali già disponibili sul mercato. A questo si aggiunge la richiesta di uniformare le classi di emissione a livello comunitario, per evitare disallineamenti normativi tra Paesi confinanti. Per favorire l’adozione dei mezzi pesanti a zero emissioni, concludono, è fondamentale garantire agli operatori certezza normativa, stabilità fiscale e condizioni competitive omogenee su tutto il territorio dell’Unione.

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