ASSOTIR mette in guardia sui possibili effetti della nuova norma della Legge di Bilancio: il divieto di compensare i crediti d’imposta potrebbe bloccare la liquidità operativa delle aziende del trasporto su strada.
L’articolo 26 della Manovra 2026 introduce una misura che vieta, dal 1° luglio prossimo, la compensazione dei crediti d’imposta con i debiti previdenziali e assicurativi. Secondo ASSOTIR, l’estensione generalizzata di questo divieto – che finora si applicava solo agli intermediari finanziari e ad alcune agevolazioni edilizie – colpisce in modo sproporzionato il comparto trasporti. Le imprese di autotrasporto, infatti, utilizzano regolarmente il credito d’imposta gasolio per alleggerire il carico fiscale e contributivo: si tratta di somme significative, anche di alcune migliaia di euro all’anno per singolo mezzo, che garantiscono margini di manovra e tenuta finanziaria. La perdita di questa possibilità, sostiene l’associazione, potrebbe innescare una crisi di liquidità diffusa, con effetti a catena sull’intero sistema logistico nazionale.
Chiarezza normativa urgente: l’appello di Donati
Il Segretario Generale di ASSOTIR, Claudio Donati, ha evidenziato l’ambiguità del testo di legge: “Non è ancora certo se il credito d’imposta gasolio rientri tra quelli non più compensabili. È indispensabile chiarire subito l’ambito di applicazione della norma per evitare errori irreversibili”. Per Donati, l’obiettivo del Governo sarebbe esclusivamente quello di recuperare risorse finanziarie, ma ciò rischia di sacrificare un’intera categoria economica. I più colpiti, ancora una volta, sarebbero gli operatori medio-piccoli, già penalizzati dalla struttura dei costi e dall’instabilità dei mercati.
Vertice politico e mobilitazione: le prossime mosse di ASSOTIR
Anna Vita Manigrasso, Presidente nazionale dell’associazione, ha chiesto un confronto diretto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e con l’esecutivo. Allo stesso tempo, ha annunciato iniziative presso tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Se non arriveranno chiarimenti soddisfacenti, avverte, ASSOTIR è pronta a mobilitarsi: “Nel caso in cui il divieto riguardasse anche il credito d’imposta gasolio, valuteremo azioni forti – legittime e coordinate – fino alla sospensione generalizzata del servizio”. La questione, oltre che tecnica, si configura come una vera e propria vertenza sociale.


