Se esistono, come esistono, persone la cui vita scorre piena come il successo di un’idea brillante, Nicola Russo, a giudicare da tappe e parziale, deve avere impiegato bene gli ultimi ventotto anni, un po’ come il suo coetaneo più famoso che, dopo una breve indagine, scopriamo essere proprio quel motore di ricerca al quale stiamo rivolgendo le nostre domande. Lo incontriamo, il manager, nella sede milanese di Ford Trucks Italia, azienda di cui da poche settimane è amministratore delegato, curiosi di conoscere la storia che l’ha portato a ricoprire il ruolo di numero uno della rookie dei costruttori, e già trovando in linea con l’immagine e l’essenza del brand i suoi modi capaci di coniugare una certa matura eleganza con un evidente, freschissimo entusiasmo.
Nicola Russo, non possiamo non partire da lei e dalla strada che l’ha condotta qui…
Con piacere: sono originario di Marcianise, in provincia di Caserta; avevo 19 anni quando mi sono trasferito a Milano per iscrivermi in Bocconi e conseguire la laurea in International Economics and Management. Un periodo inteso, quello degli studi, durante il quale ho vissuto per un semestre l’esperienza del college americano in Virginia e una volta rientrato ho lavorato in PwC come stagista. Mi sono poi trasferito a Londra dove ho frequentato la London Business School; nel 2020 sono tornato in Italia, dove ho iniziato a collaborare con il Gruppo Maurelli occupandomi di processi di digital transformation, con focus costante sulle strategie finanziarie. Nel marzo 2022 sono entrato in Ford Trucks Italia ricoprendo nel tempo ruoli diversi: prima Finance manager e a partire dal 2024 Strategy & Finance manager. Oggi questa grande opportunità.
Come ha reagito la rete alla sua nomina?
Direi bene: nelle ultime settimane abbiamo incrementato la raccolta ordini del 50 per cento trimestre su trimestre, e questo è un segnale di grande fiducia da parte dei concessionari, che sono il pilastro della nostra strategia. Grazie, anche, alle loro performance, chiuderemo il 2025 in linea con quelle che erano le aspettative ad inizio anno: l’ultimo dato disponibile sulla quota parla del 2,4 per cento, ricomprendendo nei conti tutti i veicoli sopra le 16 tonnellate. Ma sappiamo perfettamente che Ford Trucks è stata fin qui focalizzata sul trattore, segmento che ci assegna infatti un valore più in linea con il nostro impegno, considerato che raggiungiamo il 3,7 di quota. Per il prossimo anno l’obiettivo è di continuare a crescere per posizionarci al di sopra del 3 per cento di quota di mercato overall.
Qual è la vostra strategia per far sì che questo possa avvenire?
Prima di riferirci al prodotto ci tengo a sottolineare che continueremo a puntare sul team, a più livelli. Procederemo, lo stiamo già facendo, con l’inserimento all’interno dell’azienda di figure chiave che possano apportare competenze significative e siano animate da una forte motivazione. In questo ambito il rafforzamento della squadra commerciale è sicuramente una delle priorità. Quando sono entrato nel ruolo avevamo sul campo solo un area manager per il centro-sud Italia, e la mia prima azione è stata infatti quella di mettermi alla ricerca di un riferimento per il nord: l’ho trovato e dovrebbe entrare in squadra verso metà novembre. È ancora in corso, invece, la ricerca di una figura per la direzione commerciale, però già mettere in mani sicure il nord ci permette di essere più agili e tranquilli. Poi, continueremo a rafforzare la partnership con i nostri concessionari, scegliendo però anche di intervenire direttamente nelle aree scoperte, soprattutto nel nord-ovest, o comunque laddove non riusciremo ad individuare partner che abbiano la voglia e la forza di seguire il brand.
Che è – non lo nascondo – un marchio impegnativo: dobbiamo farci conoscere e servono investimenti per incrementare la nostra diffusione. In mancanza di aziende all’altezza del compito la nostra strategia prevede la creazione di un hub dotato di una struttura di rappresentanza per sviluppare l’attività commerciale nelle aree ancora scoperte attraverso venditori dedicati e accordi con officine locali presenti nelle diverse province. A questo proposito proseguiremo la nostra espansione nel mondo del post vendita dove noi già contiamo su una presenza importante a livello nazionale, con circa 60 officine, ma dove vogliamo continuare a crescere in numero e in qualità, investendo soprattutto in formazione. Abbiamo già individuato le zone in cui è necessario intervenire e stiamo mettendo a punto proprio in questi giorni un piano strategico che ci ha già visti recentemente nominare alcuni punti di assistenza nella zona di Milano. L’obiettivo non è solo coprire di più il territorio per intervenire in modo agevole in qualsiasi punto d’Italia si verifichi un fermo macchina, ma anche formare le officine perché possano essere sempre più rapide nella loro risposta. Questo è il nostro focus principale perché questa è la prima esigenza dei trasportatori: poter contare su un uptime elevato. L’altra è ridurre al minimo il TCO e anche su questo tema siamo in linea perché i nostri veicoli garantiscono un pricing molto competitivo.
A proposito di veicoli, state lanciando il nuovo F-MAX con motore Ecotorq Gen 2, quando arriverà effettivamente e quali saranno i suoi punti di forza?
Il nuovo F-MAX, che andrà a sostituire la generazione attuale, è già ordinabile presso i nostri concessionari e a fine anno sarà in consegna. Il comfort è uno dei punti di forza del veicolo, da sempre contraddistinto da una cabina ampia e comoda: potevamo lavorare su look ed estetica, e questo abbiamo fatto, seguendo le indicazioni dei nostri clienti e attivando quel canale diretto con la fabbrica che ci permette di comunicare direttamente alla produzione i suggerimenti che arrivano dal mercato. Se esternamente i cambiamenti principali riguardano la griglia, ora in tinta con la carrozzeria, e il nuovo badge Ford in ceramica, in abitacolo, oltre alla nuova luce ambiente, abbiamo lavorato sugli schermi, con quello sul cockpit ora totalmente digitale e di dimensioni maggiorate, parliamo di 12,7 pollici, e un nuovo display nella zona della cabina letto dal quale è possibile gestire diverse funzionalità del mezzo. La miglioria più importante riguarda però il motore: il 510 CV era già disponibile da qualche mese sul veicolo, ma adesso sarà integrato al nuovo modello assicurando una significativa riduzione dei consumi, fino all’ 11,3 per cento. Da ultimo, abbiamo inserito il freno di stazionamento elettronico e la chiave keyless, ma anche il Max Security Lock, un sistema di chiusura forzata della cabina dall’interno che regala maggiore sicurezza e tranquillità all’autista, specie quando si trova in zone isolate.




Fronte carri?
Se anche per il nuovo anno il trattore continuerà ad essere la nostra punta di diamante, avremo la possibilità di spingere anche sui carri grazie al supporto di casa madre sull’8×4 che ci consentirà di avere a breve il veicolo da posizionare sul mercato. In più avremo finalmente disponibile la nuova motrice elettrica F-Line con la quale completeremo la nostra gamma. Quello del trasporto elettrico è un tema che dobbiamo affrontare con forte determinazione, consci del fatto che il mercato si sta spostando in quella direzione, ma auspicando al tempo stesso un percorso graduale. La nostra strategia a livello globale è multi-energy: se continuiamo ad investire e a migliorare il nostro motore diesel che adesso, oltre a essere più potente ed efficiente, è anche compatibile con l’HVO, per scelta strategica non ci siamo fermati sulle tecnologie di transizione, il gas tra tutti, concentrando il nostro impegno e la nostra visione futura proprio sull’elettrico.
La motrice F-Line E, che esporremo a Solutrans, sarà ordinabile nell’arco del primo semestre 2026; contestualmente inizieremo a creare per i clienti i presupposti per l’inserimento a parco del veicolo. Ragioniamo già oggi su un vestito su misura tagliato innanzitutto su un vero e proprio studio di fattibilità che tenga conto delle esigenze delle aziende, oltre che su soluzioni di ricarica, per le quali, in aggiunta agli accordi a livello europeo, stiamo valutando partner con cui lavorare sul territorio italiano. Tra l’altro sono co-founder di MauEnergy, società del Gruppo Maurelli che si occupa di progettazione e installazione di impianti fotovoltaici, e sicuramente avremo modo di inserire all’interno dei nostri pacchetti anche queste soluzioni.
Respirate preoccupazione sul tema delle multe?
Sicuramente è un argomento sensibile per casa madre, avendo ricevuto dall’Europa target molto rigidi da raggiungere e considerando che la domanda non sostiene il volume di veicoli che ci viene richiesto di vendere. Lato costruttori possiamo sicuramente spingere anche attraverso soluzioni di vendita o noleggio che siano il più competitive possibili, anche però a quel punto lasciando i nostri margini, o una parte importante di questi, sul tavolo. Oppure riducendo la produzione dei veicoli più impattanti a livello di emissioni. È una strategia complessa di tutela della nostra competitività: dobbiamo sicuramente anche puntare sui mercati più accoglienti rispetto all’elettrico e augurarci che le discussioni in atto producano un’apertura che possa agevolare l’industria occidentale e ripagare i costruttori dell’impegno profuso finora.
Nicola Russo, come vede il futuro di Ford Trucks in Italia?
Brillante. Ford Trucks Italia ha dalla sua la caratteristica di saper coniugare la capacità imprenditoriale delle persone che l’hanno portata avanti fin qui – con la forza e la determinazione di veri e propri startupper -, con la potenza di un costruttore globale. Il mio focus sarà proprio questo: fare leva da un lato sull’agilità e dall’altro sulla struttura che costituisce la nostra solida base per trasformare questi vantaggi in market share più alte. Per me è un onore essere stato scelto come amministratore delegato: ho una grande consapevolezza di quelle che sono le necessità della nostra azienda e dove vogliamo arrivare. Posso contare sul supporto di tutti i soci che mi hanno conosciuto in questi anni e intendo contraccambiare la loro fiducia costruendo uno stile di leadership unico, che si basi sulla collaborazione con il nostro personale e su una strategia di condivisione con la rete che, non dimentichiamolo, rappresenta e promuove il valore del nostro brand agli occhi di chi deve poi sceglierci.


