Talarico, Gruppo Amati: la passione per il ferro, trasformata in professione

Dicono sia una delle massime fortune che possano capitare nella vita, quella di riuscire a far coincidere le proprie passioni con il lavoro, e certamente non ha fallito nell’impresa Enzo Talarico, nuovo direttore tecnico del settore ferroviario di Gruppo Amati, intercettato proprio da Gianluca Amati alla ricerca di un professionista che prendesse in mano il progetto di espansione in ambito ferroviario. “Sono sempre stato un appassionato di ferrovia e, dopo 22 anni di esperienza nelle imprese ferroviarie, ho semplicemente aggiornato il mio stato su LinkedIn e sono stato chiamato, quasi in tempo reale, da Gianluca Amati, che era alla ricerca di una figura con esperienza nel settore”. Gruppo Amati oggi non si occupa ancora di treni e di trasporti su ferro. “Ora invece – ci spiega Enzo – intendiamo costruire, in un arco temporale di circa 5/6 anni, la parte delle manutenzioni ferroviarie di carri e mezzi di trazione (locomotive ed elettrotreni) ferroviari,  tram e metropolitane. Parliamo di freni, parte elettrica, sistemi di controllo della marcia, ruote, sospensioni ed altri Organi di Sicurezza (OdS) a bordo dei mezzi che, in caso di guasto, possono determinare il verificarsi di un disastro ferroviario”.

Un progetto che suona come ambizioso. Da dove intendete cominciare?

Dalle certificazioni. A differenza dell’ambito stradale, per manutenere gli OdS di un veicolo ferroviario occorre che il manutentore sia in possesso di una specifica abilitazione (che oggi si chiama ‘abilitazione MV’, manutenzione veicoli), ed occorre che l’azienda sia certificata come Soggetto Responsabile della Manutenzione secondo il Regolamento UE779/2019, che impone il rispetto di determinate procedure e la disponibilità di specifiche competenze. Oggi stiamo portando avanti i corsi per la abilitazione dei primi due manutentori abilitati, ma anche il percorso che ci porterà entro fine 2025 a certificare GTS come Soggetto Responsabile della Manutenzione – funzione quattro (che significa funzione esecuzione della manutenzione). 

Quale sarà il passo successivo?

Stiamo già andando a presentarci ai potenziali clienti, come abbiamo fatto recentemente ad Expoferroviaria, la fiera del settore che si è tenuta a Milano lo scorso settembre. Fra i nostri target ci sono sono certamente le società che operano in Europa come Soggetti Responsabili della Manutenzione; ma esistono anche altre possibilità. Contestualmente, siamo anche alla ricerca di siti su operare: alcune aziende ci stanno indicando zone di loro interesse per avere un centro di manutenzione e GTS Amati si muove di conseguenza. 

E le aziende che sono già clienti di Gruppo Amati? Nello specifico quelle che si occupano di trasporto pubblico?

Sono anch’esse interessanti per noi, anche perché nel TPL sta avvenendo una vera e propria “rivoluzione normativa”: le aziende di trasporto pubblico, che fino all’anno scorso, ricadevano sotto il controllo di USTIF, da dicembre 2023 passano sotto giurisdizione ANSFISA (lo stesso ente che norma e regola il trasporto ferroviario su rete RFI, per intenderci). E questo è un cambiamento enorme, perché le regole ANSFISA sono completamente diverse e molto più stringenti. La conseguenza è che per gestire adesso il ferro del TPL non sono più applicabili le competenze di chi se ne occupava prima; è invece necessario conoscere la normativa ANSFISA, che è una competenza di chi, come me, viene dal ferroviario.

A questo punto la domanda è d’obbligo: dove ha maturato la sua competenza Enzo Talarico?

Mi sono sempre occupato di manutenzioni ferroviarie e di materiale rotabile. Mi sono laureato nel 2003 a Pisa in ingegneria civile, indirizzo trasporti, e ho inizialmente lavorato in un’impresa ferroviaria di Livorno, per poi passare nel 2006 a Captrain, nelle cui fila sono entrato come macchinista – ho avuto l’abilitazione fino allo scorso maggio. Sono in seguito diventato responsabile del materiale rotabile e direttore del materiale rotabile, occupandomi non solo di manutenzione, ma anche di tutta la parte tecnico/normativa e contrattualistica. Fra il 2018 e il 2024 ho avuto due cappelli perché, oltre a questo ruolo, ho ricoperto anche quello di amministratore delegato della Tiberco, officina manutenzione rotabile controllata da Captrain Italia: in questo periodo ho vissuto ogni aspetto della manutenzione, studiandola sia dalla parte del cliente, quindi dell’impresa ferroviaria, sia dalla parte del fornitore, essendo a capo, appunto, dell’officina. Tengo a sottolineare che con il mio arrivo (e quello della mia squadra), Tiberco è diventata qualcosa di diverso da quello che era prima; da manutentore di piccoli locomotori da raccordo e da erogatore di mero supporto logistico ai manutentori di mezzi di trazione, è diventata essa stessa manutentore (in forza della certificazione SRM 4 che anche Tiberco ha conseguito sotto la mia direzione). Nel corso di tutti questi anni, ho conseguito anche la qualificazione come “Responsabile del Servizio di Manutenzione – Livello 3” secondo la norma UNI-EN 15628 e la certificazione di “Auditor di sistemi di gestione secondo la UNI EN ISO 19011; inoltre, ho frequentato con successo il “Programma di sviluppo manageriale” della Bocconi di Milano. 

Una nuova sfida, con quale sentimento la sta approcciando?

C’è tanto lavoro da fare, però ho le competenze per giocare al meglio questa partita. Vedremo chi vince. Che poi in realtà io ho già vinto da tempo, essendo riuscito fin qui a trascorrere tutta la vita in mezzo ai miei amati treni.

Enzo Talarico – La bio

Classe 1969, “calabrese di montagna”, Enzo Talarico è nato a Catanzaro ed ha vissuto a Sersale, paesino ad 800 metri di altitudine sulle alture della Sila. “Mio padre è perito industriale e aveva in paese uno studio tecnico ben avviato: se avessi voluto scegliere la strada facile, il giorno dopo la laurea avrei potuto sedermi e farla da padrone nell’attività di famiglia. Invece mi sono dato sei mesi di tempo per trovare un impiego in ambito ferroviario: ‘Se non ci riesco – mi sono detto – mi sistemo là’. E invece sono stato chiamato dall’azienda di Livorno e così tutto è iniziato. Un po’ sono stato fortunato, un po’ credo di essermela costruita. La mia strada. Ferrata”. 

MAGAZINE

NEWSLETTER

Vaisu

Don't Miss

Califano, Goodyear: così tagliamo 1200 euro all’anno (a veicolo)

Goodyear lancia la nuova generazione di pneumatici per autocarro KMAX

Balza, Stellantis Pro One: trasformazioni lcv, il vademecum definitivo

Piero è un elettricista e da poco ha deciso di