Ogni settimana, circa 1.000 violazioni gravi vengono rilevate nei luoghi di lavoro delle supply chain mondiali. È quanto emerge dai più recenti dati pubblicati da Sedex, realtà internazionale specializzata nella gestione responsabile della filiera. Le analisi derivano dagli audit SMETA, tra i più adottati a livello globale, e segnalano criticità sistemiche: in Italia, il 25% dei siti registrati non dispone di misure per garantire la conformità dei propri fornitori agli standard lavorativi, mentre il 46% dei siti globali presenta problemi retributivi, dai ritardi nei pagamenti fino al mancato rispetto del salario minimo. Queste evidenze confermano quanto la sostenibilità nella supply chain sia ancora spesso trascurata, nonostante la crescente pressione normativa e sociale.

Governance, inclusione e visibilità: fattori che riducono i rischi
Una visione chiara e aggiornata delle condizioni nei siti produttivi resta il primo strumento per una sostenibilità nella supply chain credibile. Sedex evidenzia che la trasparenza a livello di sito, ottenuta tramite audit in presenza, permette di integrare al meglio gli strumenti digitali e rafforzare la due diligence. I dati raccolti mostrano inoltre come i siti che rispettano la libertà di associazione abbiano una riduzione del 30% delle criticità. Analogamente, i luoghi di lavoro con almeno il 50% di presenza femminile nei ruoli dirigenziali registrano performance migliori. Si conferma così il legame tra governance inclusiva e conformità normativa. La leadership equamente distribuita, insieme alla visibilità operativa, rappresenta oggi un vantaggio competitivo e un presidio contro i rischi etici.

Risultati concreti e pressioni crescenti
Nonostante la complessità delle filiere globali, molte aziende stanno reagendo in modo strutturato. Sedex segnala la risoluzione di oltre 150.000 criticità in un solo anno grazie agli audit SMETA. Il percorso verso una sostenibilità nella supply chain efficace passa da misure concrete: controllo dei dati salariali, verifiche ambientali, tracciabilità dei fornitori indiretti. “La scarsa visibilità non è più una scusa accettabile”, ha dichiarato Jon Hancock, CEO di Sedex, sottolineando come oggi le imprese siano chiamate a dimostrare impegno attivo nei confronti degli stakeholder. Con una rete di oltre 115.000 siti in 35 settori, Sedex si conferma una delle principali piattaforme a supporto delle aziende che vogliono migliorare le proprie performance etiche e ambientali lungo tutta la filiera.


