L’Italia, con Grecia e Malta, rilancia a Bruxelles la richiesta di correttivi immediati sull’ETS marittimo. Assarmatori: “Misure urgenti per salvaguardare i traffici più fragili”.
L’Italia torna protagonista a Bruxelles nel dibattito europeo sull’ETS marittimo, la normativa che estende il sistema di scambio di quote di emissione al settore navale. In occasione del Consiglio europeo Trasporti del 4 dicembre, il Ministro Matteo Salvini ha presentato un’informativa sostenuta da Grecia e Malta, richiamando l’attenzione sugli impatti negativi che la misura sta già producendo. La richiesta avanzata è chiara: sospensione dell’applicazione della Direttiva e introduzione di correttivi volti a tutelare i collegamenti con le isole maggiori, le Autostrade del Mare e i traffici di transhipment, considerati tra i più vulnerabili del sistema logistico. L’azione dell’Italia si inserisce in un fronte mediterraneo sempre più compatto e attivo nel difendere l’equilibrio economico e ambientale del trasporto marittimo regionale.
Una Direttiva contestata e da rivedere
Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha accolto positivamente l’iniziativa italiana, definendola “coerente e completa”. Messina ha sottolineato come la normativa europea, pur ispirata agli obiettivi del Green Deal, non tenga conto delle specificità operative del settore. In particolare, ha criticato l’approccio della Commissione UE, accusata di affidarsi a un monitoraggio parziale del mercato. “Serve correggere rapidamente le criticità della Direttiva ETS, senza attendere i tempi delle negoziazioni all’interno dell’IMO”, ha dichiarato, evidenziando i primi effetti distorsivi dell’ETS marittimo: ridistribuzione dei traffici verso terminal nordafricani, penalizzazione dei servizi marittimi insulari, e rischio di perdita di competitività per l’intero comparto. La recente esitazione sul voto europeo al Net Zero Framework sembra confermare una fase di ripensamento più ampia, che potrebbe aprire margini per una revisione strutturale.
Prossime tappe e ruolo dell’Italia
Le proposte avanzate da Italia, Grecia e Malta, già condivise anche da Portogallo e Croazia, definiscono un piano d’azione con obiettivi concreti: sospensione temporanea dell’ETS marittimo, esenzione per i segmenti più colpiti, e rafforzamento dei meccanismi di monitoraggio e analisi dell’impatto. “I prossimi mesi saranno decisivi”, ha dichiarato Messina, ribadendo la centralità del ruolo politico italiano nel guidare il confronto. Assarmatori, in prima linea su questo fronte, continua a sollecitare un approccio regolatorio che sappia coniugare sostenibilità e realismo operativo. La partita si giocherà tra Bruxelles e le sedi delle prossime negoziazioni internazionali, con l’obiettivo di evitare che una misura ambientale condivisibile nei principi diventi un ostacolo concreto alla tenuta del sistema marittimo mediterraneo.


