Andamento del commercio estero di veicoli commerciali in Italia: variazioni di import, export e saldo commerciale nel periodo gennaio-agosto 2025 secondo i dati ANFIA.
Andamento del commercio estero di veicoli commerciali in Italia: variazioni di import, export e saldo commerciale nel periodo gennaio-agosto 2025 secondo i dati ANFIA.

ANFIA: rallenta il commercio dei veicoli industriali. Flessione per l’export, saldo ancora positivo

Nel nuovo report ANFIA, diminuisce il valore dell’export di autoveicoli, mentre il comparto componenti registra un saldo positivo. Focus sul trade automotive italiano.

Secondo il focus mensile di ANFIA sul trade automotive, nei primi otto mesi del 2025 il settore dei veicoli industriali – che comprende autocarri e veicoli commerciali leggeri e pesanti – registra una contrazione significativa sul fronte dell’export. Le esportazioni si attestano a 3,02 miliardi di euro, in calo del 20,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche l’import diminuisce, pur in misura più contenuta: -2,4%, per un valore complessivo pari a 2,79 miliardi di euro. Il saldo commerciale resta positivo, ma si riduce drasticamente, passando da +932,6 milioni nel 2024 a +233,6 milioni di euro nel 2025. Nonostante la flessione, il comparto dei veicoli commerciali continua a rappresentare un segmento con dinamiche più equilibrate rispetto a quello delle autovetture, che nello stesso periodo mostra un saldo in profondo rosso. Il calo dell’export riflette una fase di rallentamento della domanda internazionale, mentre l’import più contenuto suggerisce una stabilizzazione del fabbisogno interno.

Scambi europei in primo piano

Nel periodo considerato, l’Europa resta la principale area di scambio per il comparto. Sebbene ANFIA non fornisca dati disaggregati per i veicoli industriali nei singoli paesi, il trend generale indica che l’88,9% dell’import automotive complessivo proviene da paesi europei, mentre il 62,5% dell’export è diretto all’interno dell’Unione. Si confermano partner chiave la Germania, principale mercato sia in entrata che in uscita, seguita da Francia, Polonia, Spagna e Turchia. Le esportazioni verso i mercati extra-UE, pur significative in altri comparti, risultano più marginali per i veicoli industriali, che mantengono una vocazione fortemente continentale. La quota esportata verso il Nord America, ad esempio, si ferma all’8% per l’intero comparto componenti, con valori inferiori per i veicoli finiti.

Un comparto resiliente, ma da monitorare

Nonostante la decisa flessione dell’export, il segmento dei veicoli industriali si conferma più resiliente di altri ambiti della filiera automotive. Il saldo attivo – seppur ridimensionato – segnala la capacità del settore di mantenere un livello competitivo, almeno sul piano europeo. Tuttavia, il forte calo nelle esportazioni lancia un segnale di attenzione per i mesi a venire: sarà fondamentale capire se si tratta di un rallentamento ciclico o di un trend più strutturale. In un contesto globale segnato da incertezze economiche e transizioni tecnologiche, i veicoli commerciali restano una voce importante per l’export italiano, ma che richiede politiche industriali mirate per consolidarne la tenuta.

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