A luglio 2025 le immatricolazioni di auto elettriche crescono del 40%, in controtendenza rispetto al mercato generale. Motus-E: bene i nuovi incentivi, ma occorre agire con rapidità e chiarezza.
Nel mese di luglio 2025, il mercato italiano delle auto elettriche mostra un andamento positivo, in controtendenza rispetto alla flessione generale del comparto automobilistico. Con 5.764 nuove immatricolazioni, le vetture full electric (BEV) registrano un incremento del 40,59% rispetto a luglio dello scorso anno, raggiungendo una quota di mercato del 4,85%. Anche il bilancio dei primi sette mesi dell’anno conferma il trend: le immatricolazioni complessive di auto elettriche toccano quota 50.539, segnando un +30,86% su base annua. Di contro, il mercato auto nel suo complesso registra un calo del 5% nel solo mese di luglio, e del 3,71% da gennaio, con numeri ancora distanti dai livelli pre-pandemia. A livello europeo, l’Italia continua a restare indietro: mentre Germania, Francia e Regno Unito viaggiano su quote di mercato BEV tra il 17% e il 25%, il nostro Paese si ferma al 6,06% (dato riferito a giugno 2025).
Incentivi ISEE e misure strutturali: il nodo delle tempistiche
Secondo Fabio Pressi, presidente di Motus-E, l’annunciato arrivo di nuovi incentivi mirati ai redditi medio-bassi – previsti per settembre – è un segnale incoraggiante, ma che da solo non basta: “Il mercato continua a mostrare segnali di tenuta, ma l’attesa per i nuovi incentivi rischia di trasformarsi in un freno”. La priorità, secondo Pressi, è garantire tempi certi e informazioni trasparenti, evitando che l’incertezza rallenti ulteriormente l’adozione delle auto elettriche. Sul piano normativo, Motus-E chiede anche una revisione delle regole sulla deducibilità per i veicoli aziendali, considerata strategica per il settore. Intanto, i veicoli commerciali leggeri elettrici fanno registrare a luglio 899 immatricolazioni (+5,41% di market share mensile), portando a 5.159 le unità vendute da inizio anno.
Fringe benefit, aziende e il ruolo dei plug-in
Un’ulteriore leva di crescita può venire dai fringe benefit legati alla mobilità sostenibile. Come evidenzia ancora Pressi, “iniziano a emergere segnali interessanti soprattutto nel segmento dei plug-in hybrid” – un settore che potrebbe agire da volano anche per le full electric. Tuttavia, l’Italia resta in ritardo rispetto ai Paesi leader del mercato elettrico, come Belgio e Olanda, dove le quote BEV superano rispettivamente il 30% e il 35%. Senza misure stabili – e senza una strategia chiara, articolata nel tempo – l’evoluzione del mercato italiano rischia di rallentare proprio mentre la domanda comincia a manifestarsi in modo più deciso.