Basco&T Consulting: in Italia sempre più bus elettrici made in China

Grazie alle infografiche realizzate dal team di ricerca della Basco&T Consulting, approfondiamo il tema della costante crescita del numero di autobus cinesi in Italia e in Europa, dove un autobus elettrico su quattro arriva dal Celeste Impero

BYD, Yutong, Kinglong, Higer. Nomi di case costruttrici di autobus cinesi elettrici che ormai fanno parte del panorama di molte città europee. E anche di quello italiano che nel 2025 ha visto, per esempio, l’arrivo nella flotta della ANM di Napoli di un altro costruttore cinese, Zonson Granton. Con oltre mezzo milione di autobus elettrici circolanti, l’80 per cento del totale, la Cina è senza dubbio alla testa del processo di transizione del trasporto pubblico locale dai carburanti fossili al motore elettrico a zero emissioni. La capacità produttiva delle fabbriche cinesi di autobus è molto alta, e il mercato interno da tempo non è più sufficiente ad assorbire la produzione nazionale. Per questo la strada delle esportazioni è divenuta quasi obbligata per le Case cinesi che così stanno conquistando anche i mercati europei.

Autobus elettrici cinesi: i numeri del 2024 in Europa

Il 2024 si è chiuso con un nuovo record per il mercato degli autobus elettrici in Europa: ne sono stati immatricolati 7.779, con una crescita del 22,4 per cento rispetto all’anno precedente. Un dato che conferma la transizione in corso nei trasporti pubblici urbani europei, sempre più orientati verso soluzioni sostenibili. Ma a emergere con forza è anche un altro fenomeno: la concentrazione del mercato attorno a pochi grandi produttori. Le aziende leader hanno coperto l’83,5 per cento del mercato, in aumento rispetto al 78 per cento del 2023.

Elaborazione Basco&T Consulting su dati ACEA
Nota: dati ordinati secondo la quota di mercato 2024

Tra i protagonisti del 2024 troviamo la cinese Yutong, che con oltre 1.000 autobus venduti conquista la leadership assoluta del mercato europeo, raddoppiando le sue immatricolazioni e raggiungendo il 14 per cento di quota. Mercedes e Wrightbus si distinguono per tassi di crescita superiori all’80 per cento, segno di un consolidamento anche da parte dei player europei. Iveco Bus, con una crescita del +130 per cento, dimostra il dinamismo dell’industria italo-francese nel cogliere le opportunità offerte dalla mobilità elettrica. La cinese BYD, pur con una crescita più contenuta, mantiene una posizione stabile. Non tutti però chiudono l’anno con il segno più. Due marchi storici, MAN e Solaris, registrano una forte contrazione (-44,6 e -36,6 per cento).

Una combinazione di fattori strategici

Le aziende provenienti dalla Cina hanno immatricolato 2.065 autobus elettrici in Europa – pari a circa il 13 per cento delle esportazioni globali di autobus elettrici cinesi – con una crescita del +36 per cento rispetto all’anno precedente. La loro quota di mercato è passata al 26,5 per cento, consolidando un trend ormai evidente: la Cina sta diventando un attore di primo piano anche nel trasporto pubblico europeo. La Cina è il più grande mercato di autobus elettrici al mondo, con oltre 554.000 mezzi elettrici su 682.500 circolanti. Questo enorme mercato interno ha creato le condizioni per un’industria robusta, capace di esportare globalmente 15.444 autobus elettrici nel 2024 su un totale di 81.820 veicoli. Il primato della Cina nel settore non è frutto del caso, ma il risultato di una combinazione di fattori strategici. Il Paese rappresenta il più grande mercato mondiale per gli autobus elettrici, sostenuto dalla rapida espansione urbana e da una crescente domanda interna di soluzioni di trasporto pubblico sostenibili.

A ciò si aggiungono politiche governative mirate, che hanno incentivato in maniera consistente sia la produzione sia l’acquisto di veicoli elettrici, favorendo così un ambiente ideale per l’adozione di tecnologie a basse emissioni. Un aspetto determinante è anche il ruolo della Cina nella filiera produttiva delle batterie per veicoli elettrici. Aziende di riferimento come CATL per le batterie e BYD per i veicoli stanno sviluppando tecnologie all’avanguardia in grado di ridurre i costi e di raggiungere economie di scala grazie all’elevato volume produttivo. Questi vantaggi industriali hanno permesso alla Cina di affermarsi sul mercato globale e di rafforzare la propria presenza internazionale attraverso un crescente flusso di esportazioni. Nel complesso, la Cina ha saputo trasformare vantaggi industriali e tecnologici in una proiezione strategica verso l’Europa, consolidando la sua presenza anche in un mercato maturo e regolamentato come quello comunitario.

Una strategia industriale chiara

“Il 2024 conferma il ruolo da protagonista della Cina nel mercato europeo degli autobus elettrici. Un primato che non nasce dal caso, ma da una strategia industriale chiara, sostenuta con coerenza dal sistema Paese: dalla pianificazione urbana alla filiera delle batterie, fino agli incentivi all’esportazione”. Edoardo Tartaglia, Managing Partner di Basco&T Consulting, sottolinea come un elemento determinante sia anche il fatto che la Cina dispone del più grande mercato interno di autobus elettrici al mondo, condizione che ha permesso ai suoi costruttori di raggiungere significative economie di scala, abbattendo i costi e accelerando l’innovazione. Aziende come Yutong e BYD rappresentano il volto industriale di questa visione integrata, capace di trasformare vantaggi strutturali in una leadership globale. Per l’Europa, il messaggio è duplice: da un lato l’urgenza di accelerare sulla mobilità sostenibile; dall’altro, la necessità di dotarsi di una visione industriale altrettanto solida e coordinata. “O si costruisce un sistema – commenta Tartaglia -, o si resta indietro: la Cina non vince per caso, vince perché ha un piano e lo segue da vent’anni”.

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