Alessandro Campello: il meglio in arrivo dal far east, filtrato da 34 anni di esperienza

Trentaquattro anni di storia che si sentono, e tutti. La Campello Motors, realtà veneta impegnata sia come dealer nella provincia di Venezia e Padova che come importatore e distributore sul mercato nazionale di alcuni marchi del far east dall’irresistibile rapporto qualità-prezzo, è oggi uno dei player di riferimento nel settore non solo delle vetture, ma anche degli LCV, avendo confezionato l’offerta di prodotto insieme alla costruzione di una rete di assistenza sulla quale chi utilizza il veicolo per scopi professionali non transige mai. Incontriamo Alessandro Campello, figlio del fondatore, al quale chiediamo di raccontarci com’è iniziata l’attività, curiosi soprattutto di conoscere l’esperienza che si trovano a vivere quelle realtà pionieristiche che decidono di proporre sul mercato, con la forza del loro network, nomi assolutamente nuovi.

Alessandro Campello, com’è iniziato tutto?

Nasciamo nel 1991 come dealer Ford su Venezia: fu mio padre Andrea ad aprire l’attività che allora era monosede e monobrand. Cinque anni dopo siamo passati al mondo Fiat che all’epoca aveva il 40 per cento del mercato e il nostro sviluppo iniziale è andato a braccetto proprio con le quote bulgare del marchio. Negli anni siamo poi cresciuti, abbiamo esteso il nostro mandato alla provincia di Padova, aumentato le sedi e differenziato l’offerta, allineandoci con la diminuzione di quota del brand nazionale e con la volontà di allargare la nostra offerta anche agli altri brand che si aggiungevano alla proposta del Gruppo di Torino. Oggi lato dealership siamo organizzati su sei sedi, che coprono sempre le province di Venezia e Padova – il nostro radicamento sul territorio è imprescindibile – e abbiamo un parterre di marchi che vanno da Stellantis – e per gli LCV parliamo di Fiat Professional e Opel – a Kia, Nissan e Lotus. Oltre ai brand “orientali” che distribuiamo a livello nazionale oltre che locale. 

Com’è nato il vostro interesse nei confronti del prodotto in arrivo dal far east?

Nel 2021 c’è stata l’occasione – per riuscire anche a dare una risposta a chi si rivolgeva a noi in un contesto post Covid di mercato in cui il prodotto scarseggiava – di partire con la distribuzione del quadriciclo elettrico XEV YOYO. Da quella esperienza si sono aperte diverse opportunità, e noi devo dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro nello sdoganare il mestiere del distributore e nel farlo coesistere con le attività che già stavamo portando avanti. Oggi sul fronte degli LCV abbiamo i marchi SWM – brand tra l’altro nato nel 1971 a Varese come marchio motociclistico -, con la G03F omologabile N1, e Shineray, con il furgone e il minivan X30L completamente elettrici da 305 km di autonomia.

In termini di qualità ed innovazione, quali sono le chiavi di differenza di questi marchi?

Se quando abbiamo iniziato ad importare i brand del far east mancava il prodotto “tradizionale”, e quindi si può dire che chi allora aveva bisogno di un veicolo acquistava quello che era disponibile, adesso il momento è cambiato: i brand consolidati non hanno più problemi né di produzione né di consegne e quindi l’apprezzamento che raccogliamo si basa oggi su altre considerazioni, diverse dalla necessità di dover per forza trovare uno strumento di lavoro. Oggi certamente giochiamo sul prezzo, perché i veicoli che importiamo hanno vantaggi economici importanti, ma anche su un ottimo rapporto tra costo e qualità.

La famosa fidelizzazione al marchio sta in qualche modo dissolvendosi, per lasciare il posto ad esigenze diverse: se la nuova proposta, per quanto dal nome sconosciuto, è affidabile e soprattutto l’assistenza è assicurata, non insorge nel cliente alcuna diffidenza. E noi abbiamo costruito il successo di questi marchi proprio sulla rete post vendita. Siamo dealer e sappiamo di cosa hanno bisogno le aziende e per questo il rapporto con la rete che commercializza e assiste i nostri veicoli è trasparente e diretto: sappiamo con chi abbiamo a che fare e gli imprenditori che ci supportano sul territorio italiano sono la l’interfaccia giusta per trattare con le aziende. Che comprano perché conoscono e si fidano del venditore, e non del marchio: per loro è importante che alla fine il TCO sia il più basso possibile e l’uptime al contrario il più elevato. Assicurato questo, ci scelgono e tornano da noi.

Quando parlava di contenuti adeguati parlava anche di tecnologia? Come sono posizionate su questo fronte le proposte che avete selezionato?

Una tecnologia tra tutte che sta dando molte soddisfazioni alle aziende che l’hanno scelta è senza dubbio il super hybrid, disponibile sulla gamma SWM e anche dunque sulla versione N1: 1000 km di autonomia e il vantaggio di non dover scegliere tra elettrico e benzina ma di poter beneficiare dei punti di forza di entrambe le motorizzazioni, tra cui menzioniamo sicuramente il risparmio in termini di consumi – e di emissioni, e in quest’epoca di bilanci di sostenibilità ha il suo peso – e di poter entrare nelle ztl per le consegne. La nostra value proposition viene sempre filtrata dalle esigenze reali di chi mette su strada i veicoli per lavorare e gli anni di esperienza che abbiamo alle spalle ci insegnano a farlo al meglio.

ALESSANDRO CAMPELLO – LA BIO

Classe 1990, nato a Venezia, laureato in Economia e Commercio, Alessandro Campello è figlio d’arte, con il papà Andrea che fondava il Gruppo nel 1991. Com’è immaginabile, il giovane imprenditore è cresciuto in azienda. “Ho iniziato a seguire il marketing già durante l’Università, anche se a dire il vero anche alle superiori, quando venivo rimandato in qualche materia, mi ritrovavo poi a trascorrere l’estate in magazzino “per punizione”. Che poi punizione tanto non era visto che stavo già costruendo il mio futuro. La svolta è arrivata quando ho preso in gestione una delle sedi, seguendone officina, magazzino e vendita: è andata bene, e così ho ripetuto l’esperienza sulle altre strutture, arrivando oggi a gestirle tutte”. Hobby? Sport? ”Prima di diventare papà mi divertivo con gare di ironman, maratone. Oggi la mia bimba, che ha solo poche settimane di vita, occupa ogni istante del mio tempo libero”.

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