È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 287 dell’11 dicembre 2025 il decreto interministeriale firmato dai Ministri Salvini e Giorgetti, che istituisce un fondo da 590 milioni di euro a sostegno della transizione ecologica del settore autotrasporto merci. La misura, attesa da tempo e fortemente sollecitata da Confartigianato Trasporti, si concretizza con una pianificazione pluriennale di incentivi, che accompagnerà le imprese nel rinnovamento dei propri mezzi, favorendo soluzioni a minore impatto ambientale. Il fondo sarà distribuito in cinque tranche annuali: 100 milioni per il 2027 e per il 2028, 50 milioni per il 2029, 150 milioni per il 2030 e infine 190 milioni per il 2031.
Gli incentivi verranno definiti nel dettaglio da un successivo decreto attuativo, attualmente in fase di predisposizione e oggetto della riunione ministeriale prevista per il 16 dicembre. Saranno stabiliti criteri, soggetti ammissibili, spese coperte, modalità di accesso e meccanismi di monitoraggio. Il settore autotrasporto, da anni alle prese con costi operativi in aumento e margini ridotti, potrà così contare su un piano strutturato per affrontare l’obiettivo della decarbonizzazione.
Il plauso di Confartigianato Trasporti
Confartigianato Trasporti ha accolto con favore la pubblicazione del provvedimento, definendolo il frutto di una lunga e coerente azione di pressione istituzionale. Il presidente dell’associazione, Claudio Riva, ha sottolineato come questo intervento rappresenti “una promessa mantenuta” da parte del Ministero, ricordando che “le imprese da sole non possono sostenere l’impatto economico della transizione ecologica, soprattutto in un contesto di forte instabilità e aumento dei costi”.
Secondo Riva, la decisione di rendere strutturale l’incentivo segna un cambio di paradigma: non più bandi episodici, ma un piano pluriennale pensato per accompagnare l’intero comparto in un percorso graduale ma irreversibile verso la sostenibilità. L’istituzione del fondo per il rinnovo del parco veicolare – proposta da Confartigianato fin dal 2022 – è così diventata realtà, premiando l’insistenza e la visione di lungo termine dell’organizzazione. Un passo, questo, che rafforza il legame tra le politiche pubbliche e le esigenze reali delle imprese.


