Confetra – Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica – ha ufficializzato la propria adesione alla petizione promossa da IRU (Unione Internazionale dei Trasporti Stradali), contraria all’introduzione di quote obbligatorie per l’acquisto di veicoli a zero emissioni (ZEV). Il provvedimento è al centro della Green Fleets Initiative della Commissione europea, una delle leve principali della strategia continentale di decarbonizzazione del trasporto merci. Secondo Confetra, il settore condivide pienamente gli obiettivi ambientali dell’Unione, ma considera l’imposizione di acquisti vincolati come una misura controproducente, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti, che – a oggi – non offrono ancora prestazioni e costi competitivi rispetto ai veicoli endotermici. “Il nostro settore sostiene da anni la transizione ecologica, ma tale obiettivo va perseguito con realismo e pragmatismo”, si legge nella nota diffusa dalla Confederazione.
Tecnologie in evoluzione, ma le condizioni non sono mature
Le tecnologie green nel trasporto pesante stanno avanzando rapidamente, ma secondo Confetra è prematuro renderne obbligatorio l’impiego. “Non serve un obbligo di legge: serve accompagnare l’innovazione, non forzarla”, prosegue il comunicato. Oltre al tema dei costi operativi, permane la criticità infrastrutturale: stazioni di ricarica e aree di sosta attrezzate restano insufficienti – un fattore che limita di fatto la diffusione spontanea dei veicoli ZEV. La petizione europea, dunque, intende riaffermare il sostegno del settore alla decarbonizzazione, chiedendo tuttavia che le politiche siano fondate su criteri di sostenibilità operativa, e non su obblighi normativi scollegati dalla realtà dei mercati e delle tecnologie disponibili.


