Conftrasporto denuncia l’errore della Commissione europea: le multe mezzi pesanti restano invariate, danni alla logistica e alla competitività
La recente decisione dell’Unione Europea di escludere i veicoli industriali dalla revisione delle sanzioni per mancato rispetto degli obiettivi ambientali ha suscitato la ferma opposizione di Conftrasporto. Camion e autobus restano soggetti alle multe mezzi pesanti secondo i vecchi criteri, ignorando la complessità operativa e le difficoltà economiche del comparto. Il presidente Pasquale Russo parla apertamente di “errore grave”, che mina alla base la competitività del sistema logistico nazionale e non tiene conto del contributo reale del settore alla transizione ecologica.
Una misura squilibrata
Secondo Conftrasporto, l’esclusione delle flotte pesanti dalla nuova normativa sulle multe mezzi pesanti evidenzia un approccio normativo distante dalla realtà produttiva. Il provvedimento colpisce non solo le aziende di trasporto, ma l’intera filiera: dai costruttori ai servizi logistici, già sottoposti a costi crescenti. “Con queste politiche si affossa il settore”, ha commentato Russo, sottolineando che la sostenibilità non può essere perseguita imponendo vincoli unilaterali senza strumenti di supporto. Le multe mezzi pesanti si confermano così un onere sproporzionato, che ostacola gli investimenti anziché favorirli.
Richiesta di intervento istituzionale
Conftrasporto lancia un appello al Governo italiano e ai rappresentanti presso le istituzioni europee affinché si riapra il confronto sulle multe mezzi pesanti. Oltre all’impatto delle sanzioni, preoccupa il possibile irrigidimento delle regole sulla composizione delle flotte, che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione delle imprese. L’associazione chiede con urgenza una revisione del quadro normativo: un sistema che non considera le esigenze del trasporto rischia di compromettere gli obiettivi stessi della decarbonizzazione. “Occorrono regole eque – conclude Russo – non penalizzazioni cieche.”