Califano, Goodyear: così tagliamo 1200 euro all’anno (a veicolo)

Goodyear lancia la nuova generazione di pneumatici per autocarro KMAX GEN-3, una famiglia di prodotti a basso impatto ambientale – sono realizzati con almeno il 40 per cento di materiali sostenibili -, capace di incrementare l’ottimo chilometraggio della GEN-2 migliorando trazione e resistenza al rotolamento, fino al 13 per cento. La gamma comprende il KMAX S GEN-3 per l’asse sterzante, il KMAX D GEN-3 per l’asse motore e il KMAX T GEN-3 per l’asse del rimorchio.

Goodyear ha 53 fabbriche distribuite in 20 paesi, 68.000 impiegati, due centri di innovazione e più di 5.700 brevetti registrati, di cui oltre 900 attivi

“Il chilometraggio – spiega nel corso della presentazione alla stampa italiana Davide Califano, Head of Brand and Value Proposition Marketing, Commercial EMEA – è ancora per la maggioranza delle flotte un criterio d’acquisto imprescindibile: abbiamo sviluppato il nuovo prodotto partendo dalla generazione precedente il cui elevato chilometraggio le ha permesso di conquistare nel tempo un’ampia fetta di mercato. Ma con la nuova proposta abbiamo intercettato un altro trend: le flotte hanno oggi la necessità di dimostrare ai propri committenti l’adozioni di pratiche green ed è per questo che su KMAX GEN-3 proponiamo un alto contenuto di materiali sostenibili”.

“Importantissima nel mercato italiano è anche la trazione: il nostro è un territorio variegato, interrotto da curve, salite, passi e quindi questa caratteristica, soprattutto in inverno, è un elemento imprescindibile di cui tenere conto nella formulazione della gomma. Ultimo tema, l’adattabilità ai veicoli elettrici, che lentamente le flotte stanno iniziando ad integrare: anche per incontrare logiche di ottimizzazione, abbiamo deciso di non sviluppare un pneumatico specifico dedicato al veicolo elettrico, che può viceversa montare tutte le nostre gomme di ultima generazione. Siamo andati infatti ad aumentare l’indice di carico del pneumatico sterzante, che è quello maggiormente gravato dal peso della batteria, rendendolo adatto a sostenere coppie maggiori”.

Tutte accortezze e migliorie che si trasformeranno in risultati concreti: secondo la simulazione fatta dal costruttore, l’attuale generazione, rispetto alla precedente, per un veicolo che percorre circa 100.000 km all’anno, porterà nelle casse dell’azienda un risparmio di carburante di 1.200 euro, valore che, moltiplicato per una flotta di 50 mezzi, determina un taglio di 60.000 euro all’anno.

Quest’anno si celebra anche il primo centenario del Blimp, l’iconico dirigibile

TYRES-AS-A-SERVICE, E IL FLEET MANAGER NON CI PENSA PIÙ 

Prodotto e soluzioni digitali: il pneumatico si gestisce così. E non fa eccezione Goodyear che, agli strumenti classici e generalmente condivisi con i competitor, aggiunge un vero e proprio asso nella manica chiamato “Tyres-As-A-Service”. “Le aziende di trasporto – commenta Stefano Sgambati, responsabile flotte per l’Italia, ma anche per tutto il Sud Europa – hanno bisogno di massimizzare la loro redditività. 1.000-2.000 targhe – e nel nostro Paese assistiamo ad un trend che parla di una sempre maggiore concentrazione di imprese – vogliono dire almeno 6.000-12.000 gomme a terra. Sono ingenti capitali che vengono immobilizzati e che l’azienda non può utilizzare per fare altri tipi di investimenti, per iniettare liquidità, per far prosperare il business. Formule di gestione del parco pneumatici a costi fissi permettono proprio di liberare parte di questa liquidità. Il nostro Tyres-As-A-Service è un’evoluzione delle contrattualizzazioni classiche e si basa su tre pilastri fondamentali. Un primo aspetto riguarda la tecnologia presente nello strumento, che però non è fine a se stessa, bensì utile a portare le prestazioni della flotta a un livello superiore. Parliamo di sensori montati sul pneumatico che svolgono una serie di funzioni, non soltanto rilevamento di pressione e temperatura, ma anche capacità di inviare al cloud, tramite la centralina a bordo, le informazioni, in modo che possano essere lavorate”. 

Da un punto di vista tecnologico, un elemento di assoluta novità è il cosiddetto ATIS, Automatic Tyre Inflation System. “Esistono già sul mercato – spiega Stefano Sgambati – dispositivi che, attraverso il sistema pneumatico del mezzo, pompano aria nel pneumatico nel momento in cui si sgonfia: sono sistemi interessanti ed evoluti, che però hanno dei limiti legati alla possibile danneggiabilità del sistema, perché qualsiasi tubo che sporga dalla sagoma del mezzo può rompersi, creando più problemi che benefici. L’ATIS invece è un dispositivo che viene imbullonato sul cerchio e che non ha necessità né di essere collegato all’impianto pneumatico né di essere alimentato a livello elettrico, perché si ricarica attraverso il rotolamento del pneumatico”. “Ma la tecnologia da sola – ancora Sgambati – non sarebbe sufficiente se non ci fosse personale dedicato a gestire le informazioni. Spesso le aziende di trasporto in Italia sono realtà sottodimensionate, dove più mansioni sono concentrate sulla stessa persona: inviare all’azienda una quantità importante di informazioni, se poi queste non vengono gestite e valorizzate, non porta a nessun risultato. Nascono e muoiono”.

Da sinistra Elisa Rispetto, marketing manager commercial Italy, Stefano Sgambati, Mario Recio, general manager commercial Europe South, e Davide Califano

Per questo Goodyear ha inserito nella soluzione l’attività di una vera e propria torre di controllo, all’interno della quale lavora personale dedicato, attivo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, tutto l’anno. “La torre di controllo – conclude il manager – riceve le informazioni al livello di profondità che serve a noi, con tutta la confidenzialità del caso, per gestire – e arriviamo al terzo pilastro – attraverso la rete di assistenza casi ordinari ed emergenziali. La nostra telematica lavora con una logica proattiva e predittiva per anticipare il più possibile le problematiche, ma non sempre è possibile e può succedere di dover intervenire in via emergenziale per ripristinare la marcia del mezzo: questo lavoro viene svolto con capillarità e competenza dalla nostra rete assistenza, che in Europa conta più di 2.000 centri e in Italia quasi 200”.

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