Assotir boccia il DL Infrastrutture: secondo l’associazione, le misure approvate non affrontano realmente i problemi strutturali dell’autotrasporto e lasciano irrisolto il nodo delle sanzioni.
Il DL Infrastrutture, varato dal Governo per affrontare criticità strutturali del settore trasporti, non convince Assotir. Il provvedimento include nuove norme sui tempi di pagamento e sulle soste per carico e scarico, ma – secondo l’associazione – resta inadeguato. “Si poteva e si doveva fare di più”, ha dichiarato la presidente Anna Vita Manigrasso, evidenziando che il meccanismo di tutela rimane invariato: spetta ancora al trasportatore segnalare eventuali violazioni. Una dinamica già rivelatasi inefficace negli ultimi vent’anni.
Misure inefficaci e squilibri nella filiera
Nonostante l’inasprimento delle sanzioni e l’ampliamento delle responsabilità all’interno della filiera, il DL Infrastrutture non prevede alcun automatismo. Per Assotir, questo punto rappresenta il vero limite del decreto. Il Segretario Generale Claudio Donati ha sottolineato il persistente squilibrio tra committente e trasportatore, indicando come necessarie misure capaci di riequilibrare i rapporti di forza. Diverse proposte presentate al Tavolo dell’Autotrasporto da Assotir sono rimaste escluse, mentre altre associazioni si sono dette soddisfatte del compromesso raggiunto con il MIT.
Il ruolo dello Stato nella vigilanza
Donati ha messo in guardia sui limiti concreti dell’impianto normativo: “Senza automatismi, le tutele rimangono sulla carta. Giuridicamente è corretto, ma nella realtà non porta a nulla”. Le denunce da parte dei trasportatori sono state, infatti, pressoché inesistenti. Assotir propone che, oltre al danneggiato, anche lo Stato possa attivare le sanzioni, garantendo così il rispetto delle norme e promuovendo legalità, efficienza e sicurezza nel settore. Con l’approdo parlamentare del DL Infrastrutture, l’associazione chiede modifiche sostanziali, decisa a proseguire la battaglia per condizioni più eque nel trasporto merci.