Fallimento Contrans: si chiude la parabola dell’autotrasporto danese

14 Luglio 2025
1 min read

Il tribunale di Kolding ha sancito il fallimento di Contrans, storico brand danese del trasporto container, travolto da una crisi iniziata nel 2022

Il 9 luglio 2025 la Contrans, una delle realtà più rilevanti nel trasporto container in Danimarca e Germania settentrionale, ha ufficialmente cessato le attività. La decisione, formalizzata dal tribunale della città di Kolding, mette fine a una lunga fase di instabilità. Le prime crepe emersero già nel 2022, quando emersero gravi irregolarità nei contratti e nelle condizioni di lavoro di decine di autisti stranieri. Quelle rivelazioni accesero l’attenzione pubblica e portarono a un’indagine della polizia e a successive sanzioni per oltre 260.000 euro, inflitte anche alla società polacca associata al medesimo proprietario.

Perdite ingenti e uscita dal mercato

Oltre agli aspetti legali e reputazionali, il gruppo ha subito un tracollo finanziario. Il bilancio 2023 ha registrato un forte passivo, in netta inversione rispetto all’anno precedente. A incidere sono stati anche fattori macroeconomici, come la stagnazione del mercato e l’impatto delle tensioni internazionali. A ridosso della richiesta di fallimento – presentata il 7 luglio – il fondatore ha lasciato la presidenza. La procedura coinvolge anche due controllate. Il sindacato danese 3F ha intanto avviato le pratiche per la tutela dei crediti dei lavoratori, che attendono il saldo di mensilità arretrate, contributi e ferie maturate. Il marchio Contrans, un tempo sinonimo di logistica su gomma, scompare così da uno scenario in profonda trasformazione.

Implicazioni nel settore europeo

Il fallimento Contrans rappresenta un segnale d’allarme per l’autotrasporto europeo, sempre più esposto a crisi sistemiche. Il caso danese mostra come modelli operativi basati sul contenimento estremo dei costi e su pratiche borderline — tra cabotaggio irregolare, turni di riposo inadeguati e compressione salariale — possano rivelarsi insostenibili nel medio periodo. Il crollo della Contrans, che fino a pochi anni fa disponeva di una flotta di 240 mezzi, segnala il rischio concreto di fragilità anche tra gli operatori apparentemente solidi. Il fallimento Contrans apre inoltre una riflessione sui controlli transfrontalieri e sulla responsabilità delle committenze, chiamate sempre più a vigilare sulle condizioni di lavoro lungo tutta la catena logistica.

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