FFS Cargo ridisegna il trasporto merci: tagliati 65 posti e otto terminal, ma il Ticino resta strategico

22 Maggio 2025
1 min read

FFS Cargo riduce 65 posti di lavoro e chiude otto terminal del trasporto merci, mantenendo però il collegamento Dietikon-Stabio e investendo nel futuro logistico del Ticino.

FFS Cargo, filiale delle Ferrovie Federali Svizzere, ha annunciato una riorganizzazione profonda del traffico merci, con la soppressione di 65 posti di lavoro a tempo pieno entro la fine del 2025. La misura coinvolge in prevalenza il Ticino – con circa 40 posizioni eliminate – e la Svizzera tedesca. Il provvedimento si lega all’interruzione del traffico combinato est-ovest, ritenuto troppo oneroso: ogni anno genera un disavanzo di 12 milioni di franchi su un fatturato complessivo di 18. A essere dismessi saranno otto terminal intermodali, tra cui Cadenazzo e Lugano. L’obiettivo è ridurre i costi operativi di 60 milioni annui entro il 2033. Le FFS hanno però assicurato che il ridimensionamento in Ticino avverrà senza licenziamenti, privilegiando pensionamenti e ricollocazioni interne.

Focus sull’asse nord-sud e ruolo del Ticino

La nuova strategia punta a concentrare le attività lungo l’asse nord-sud: resterà operativo un unico collegamento ferroviario per container tra Dietikon (ZH) e Stabio (TI), con tratte stradali a monte e a valle. Se efficace, la tratta potrebbe essere affiancata da un terminal trimodale a Basilea Nord, capace di gestire merci via ferrovia, strada e nave. Nonostante la chiusura di due impianti, il Ticino resta un nodo chiave per FFS Cargo, con 2.200 dipendenti e un’infrastruttura centrale. Il progetto più rilevante riguarda la costruzione del Nuovo stabilimento industriale ferroviario di Arbedo-Castione, che porterà almeno 360 nuovi impieghi e 80 apprendistati, a conferma dell’impegno a lungo termine nel cantone.

Tensione sindacale e prospettive future

Il sindacato SEV ha criticato con forza la scelta, definendola un “taglio netto” che rischia di compromettere il trasferimento modale delle merci dalla strada alla ferrovia. Secondo il SEV, esistono alternative come il ricollocamento interno temporaneo. Le FFS ribadiscono che la misura è stata sviluppata in accordo con le parti sociali e attuata nel modo più “socialmente responsabile” possibile. La sfida ora sarà far convivere efficienza economica e sostenibilità logistica, valorizzando il potenziale dei motori del trasporto merci svizzero.

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