Quella di Giovanni Conrotto e della Modo SRL è una vicenda che concretizza una delle migliori visioni sull’elettrico che si possano avere, capace di focalizzarsi sui vantaggi di una tecnologia sana, adeguata alle esigenze di chi la usa, e non solo per finalità di business, ma anche per incontrare il benessere delle persone al lavoro. Una fotografia al tempo stesso autentica, che viene scattata anche sulle difficoltà di mettere a terra un nuovo paradigma, con la consapevolezza però che le giuste partnership possono facilitare il cambiamento di modello servendolo sul famoso “piatto d’argento”.
L’”oste”, in questo caso, è GATE che con la sua formula pay-per-use dedicata alle aziende intenzionate a camminare verso una mobilità green ha fatto centro nel cuore dei nostri protagonisti di oggi. L’azienda, lo vedremo tra poco, è un gruppo il cui core business è l’organizzazione di eventi; l’imprenditore, classe 1986, da vent’anni al timone dell’impresa insieme al socio Lorenzo Bassi, ci colpisce per un’attitudine decisamente ispirata e orientata a far star bene la sua squadra. “Il mio approccio personale al lavoro – esordisce Conrotto – è cambiato negli ultimi anni: arrivato ai fatidici 40 è come se avessi fatto un primo giro di boa e oggi invece di continuare a guardare la scala gradino per gradino, sempre alla ricerca del successivo, talvolta mi fermo e ammiro il paesaggio”.

Un modo forse per sopravvivere anche ad una dimensione estenuante, come quella che vive chi allestisce, sempre con l’orologio e il telefono in mano, e che gli permette – crediamo – di trascorrere certamente più tempo con la famiglia (Giovanni è sposato e ha due bambini), ma anche di portare in azienda una vera e propria cultura del benessere. “Insieme al nostro ufficio HR – precisa infatti – stiamo cercando di diventare un’azienda attrattiva in termini di qualità di lavoro: gli economics rimangono importanti ma costituiscono solo una parte della nostra offerta, all’interno della quale vengono sempre più apprezzati lo smart working, la settimana corta, i benefit, i piani di crescita. Per farvi un esempio, uno degli obiettivi ai quali stiamo lavorando è arrivare entro il 31 dicembre a rilasciare il nostro crono programma (la mappa delle consegne e dei ritiri) 72 ore prima. Finora l’abbiamo sempre diffusa alle 17 del giorno precedente, con tutte le complessità organizzative facilmente intuibili per i dipendenti e i loro impegni personali. Lavoriamo in un settore frenetico, caratterizzato da logiche un po’ ‘malate’ che stiamo cercando di combattere anche con la tecnologia e l’analisi dei dati: perché se i nostri autisti consegnano con il sorriso, oltre ad essere più sereni loro sarà anche più soddisfatto il cliente finale”.
Una filosofia di vita, quella di Giovanni, che si definisce “attento ad ogni mossa” (“Lorenzo è molto più creativo – riflette l’imprenditore – molto più da ‘buttare il cuore oltre all’ostacolo’, atteggiamento che tra l’altro in più casi è stato prezioso”), che ha sposato l’elettrico, sia a livello di mobilità personale che aziendale. “Eravamo – spiega – alla ricerca di una soluzione green per la nostra mobilità: negli ultimi due anni il nostro settore è stato investito dalla necessità di rendere conto dell’impatto ambientale delle sue operazioni, tant’è che abbiamo deciso di certificarci ISO 20121: si tratta di una certificazione sugli eventi sostenibili che prende in considerazione tutte le fasi di un allestimento, compresa quella di spostamento del materiale. Iniziare a pensare ai veicoli elettrici era d’obbligo. Ed è così che abbiamo incontrato GATE e noleggiato quattro IVECO eDaily, trovando un partner in grado di sostenerci sia nelle scelte che nella loro valorizzazione. Oggi siamo impegnati soprattutto in un’azione di verifica, di ricerca del giusto connubio fra tratte, materiale, pesi, tempi di ricarica: è un insieme di elementi che vanno combinati ma la direzione è giusta, noi ci crediamo e il settore lo domanda”.


Forse anche per prepararsi all’intervista, Giovanni ha recentemente interrogato i responsabili del parco sulla resa dei mezzi e su un primo bilancio rispetto all’inserimento dei veicoli all’interno della logistica aziendale. “Mi hanno confessato a denti stretti – inizialmente avevano più di un dubbio sull’operazione, per considerazioni relative all’autonomia e alla portata – che alla fine avevamo ragione: le nostre consegne avvengono in media nell’arco di 200 chilometri, è bastato cambiare leggermente alcune logiche. È come con il cellulare, quando arriviamo a casa la sera, se dobbiamo uscire di nuovo, lo mettiamo subito in carica, ormai è diventato un automatismo. In generale credo che l’elettrico sia un altro tassello di quell’approccio di cui vi parlavo prima, dove l’imprenditore ha il dovere di attenzionare il benessere delle persone che lavorano per lui: il mezzo a batteria porta con sé una serie di benefici, in termini di abbattimento del rumore, del rollio, dello stress. Inoltre sono veicoli molto più semplici da guidare e anche divertenti, con la risposta della coppia veloce, scattante, immediata”.
Una bella visione, ve lo anticipavamo, che arriva anche da vent’anni di lavoro sul campo. La storia della Modo nasce nel 2008 infatti, quando Giovanni e Lorenzo Bassi partono dall’organizzare feste per i bambini, e presto finiscono ad occuparsi di Family Day e grandi eventi. Oggi l’azienda è un gruppo che dà lavoro a circa 250 persone, picchi di lavoro esclusi, e che ha fatto della diversificazione all’interno della filiera il suo punto di forza, declinandosi in tre business unit: Modo Eventi, allestitore di strutture temporanee e organizzatore di eventi, Modo Print, il centro stampa, e Modo Forma che si occupa del mondo dell’edilizia, progettando e realizzando allestimenti di strutture permanenti, hotel, ristoranti, uffici. Ci sono altre due società: la SRL che detiene al suo interno la Modo Rent, la divisione di noleggio, e la Smart Spaces che gestisce il centro fieristico SET(Scalo Eventi Torino). Una realtà in crescita: forse – chiediamo – servirà incrementare la flotta di veicoli elettrici?

“Le mission devono essere adeguate. Il grande ostacolo oggi sta nel pricing generale, ma soprattutto i quello della corrente elettrica. Inoltre sulle tratte chilometriche un po’ più importanti siamo ancora scoperti: fosse per noi, cambieremmo immediatamente tutta la flotta, potessimo avere mezzi passo lungo boxati come quelli che di solito utilizziamo, saremmo pronti ad adeguarci. Attendiamo la tecnologia, ma nel mentre non stiamo fermi, costruiamo il nostro database, incominciamo a cambiare i metodi di approccio alla gestione dei giri, mettendo nell’equazione anche una variabile che prima non veniva considerata, la percorrenza. Per adesso, come dicevo, abbiamo ottimi feedback e ci fidiamo del nostro partner. Una realtà come GATE pensa specificamente alle soluzioni per le PMI come noi: non siamo colossi dell’e-commerce, siamo una piccola flotta che ha bisogno di soluzioni personalizzate. E il pacchetto chiuso con GATE si sostanzia in una soluzione chiavi in mano comodissima, all’interno della quale c’è tutto quello che le aziende intenzionate a passare all’elettrico possano desiderare. Il mezzo, la colonnina, il software di gestione, tutto ciò che serve a fare il passaggio”.
Anche sulla ricarica è stata scelta un’opzione adeguata alle necessità specifiche della Modo. “Oggi abbiamo quattro colonnine in azienda, una per ogni stabilimento: due in Piemonte, una in Lombardia e una in Veneto, e sono tutte da 11 kW. Facendo un ragionamento con la nostra logistica abbiamo ritenuto questa potenza sufficiente, senza doverci impegnare nell’implementazione di strutture più costose”. “La Modo – conclude Giovanni Conrotto – nasce perché si sono incontrate due persone che avevano una passione, quella per gli eventi, e hanno semplicemente iniziato ad organizzarli: anche i grandi passaggi di paradigma vanno affrontati così, un passo alla volta, ragionando bene su ogni scelta, certo, ma se i numeri parlano poi di vantaggi concreti allora bisogna solo andare avanti”.