Il Gruppo FS e il Museo Egizio di Torino hanno firmato un Memorandum of Understanding con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico rinvenuto durante le attività infrastrutturali, in particolare nei cantieri ferroviari e stradali. L’intesa coinvolge Archeolog – l’Ente del Terzo Settore costituito da RFI, Italferr, Anas e Quadrilatero – e mira a dare nuova vita ai reperti emersi dai circa 50 mila chilometri di rete nazionale. Le attività previste includono progetti di divulgazione scientifica, restauro e musealizzazione diffusa, in collaborazione con le Soprintendenze del Ministero della Cultura. La parola chiave che guida questa iniziativa è valorizzazione archeologica: un concetto che riunisce conservazione, accessibilità e narrazione del passato in una cornice contemporanea.

Contributo scientifico e modelli museali innovativi
Il Museo Egizio – istituzione fondata nel 1824 e riconosciuta come centro di eccellenza internazionale per la ricerca sull’antico Egitto – metterà a disposizione competenze curatoriali e scientifiche per accompagnare le diverse fasi del progetto. Il suo ruolo sarà determinante nella selezione, interpretazione e comunicazione dei reperti, attraverso l’ideazione di percorsi espositivi locali, micro-musei tematici e contenuti digitali e multimediali. L’iniziativa, dunque, non si limita alla tutela fisica degli oggetti rinvenuti ma si estende alla loro trasformazione in strumenti educativi e culturali accessibili al grande pubblico. Il protocollo rappresenta anche un esempio di valorizzazione archeologica diffusa, capace di connettere infrastrutture moderne e storia antica attraverso un linguaggio inclusivo e partecipativo.

Dialogo tra infrastrutture e storia del territorio
Il progetto sottolinea l’impegno del Gruppo FS nel coniugare sviluppo infrastrutturale e salvaguardia del patrimonio storico. La collaborazione con Archeolog – rafforzata dal recente rinnovo del Protocollo d’Intesa con il Ministero della Cultura – consente di sistematizzare interventi di recupero e valorizzazione in sinergia con le Soprintendenze, garantendo sostenibilità, tutela e fruizione pubblica dei beni scoperti. “Restituire al Paese un patrimonio culturale inedito” è, secondo il Gruppo FS, la chiave per alimentare un dialogo virtuoso tra progresso e memoria. In questo senso, la valorizzazione archeologica assume un ruolo strategico nel ripensare il rapporto tra territorio e infrastrutture, creando nuove connessioni tra presente e passato.


