La logistica italiana può diventare un motore per la competitività nazionale, ma serve una trasformazione strutturale. FIAP sottolinea la necessità di investimenti, managerialità e visione condivisa.
La logistica italiana si trova oggi a un crocevia: restare ancorata a modelli obsoleti o riconfigurarsi come leva strategica per la crescita del sistema produttivo. Lo sottolinea Alessandro Peron, Segretario Generale di FIAP, che in un’intervista rilasciata in occasione dell’avvicinarsi di Transpotec Logitec 2026, ribadisce l’urgenza di un cambio di paradigma. Il contesto è critico: instabilità geopolitica, aumento dei costi operativi, infrastrutture inadeguate e normative ambientali sempre più stringenti mettono a dura prova le imprese. Tuttavia, proprio da queste difficoltà può nascere una svolta. “Il nostro Paese – spiega Peron – eccelle nella trasformazione di materie prime in prodotti di qualità; senza una logistica efficiente, quel valore resta bloccato nei magazzini”.
Trasformare la cultura d’impresa
Il 90% delle aziende del comparto ha meno di 25 dipendenti: una frammentazione che, secondo FIAP, rappresenta oggi un limite più che una risorsa. “Il piccolo non basta più”, afferma Peron, che individua nella managerializzazione e nella collaborazione tra imprese le chiavi per affrontare un mercato sempre più selettivo. FIAP ha avviato progetti concreti – come l’Osservatorio con Ferrero e il primo rating di affidabilità – per premiare chi investe in innovazione, risorse umane e strutture. L’obiettivo è la creazione di un ecosistema virtuoso, in cui le imprese sane possano essere valorizzate e riconosciute. Una parte cruciale di questa transizione riguarda anche la reputazione del comparto, spesso considerato solo come centro di costo e non come veicolo di valore aggiunto.
Formazione, lavoro e visione condivisa
Oltre alla trasformazione gestionale, la logistica italiana ha bisogno di nuove energie professionali. La carenza di personale è strutturale e impone un miglioramento delle condizioni di lavoro, percorsi di crescita, retribuzioni adeguate. Secondo Peron, è essenziale “fare squadra” tra attori economici e istituzionali: la logistica non riguarda solo i trasporti, ma coinvolge industria, agricoltura, lavoro ed esteri. In questo scenario, Transpotec Logitec 2026 sarà un banco di prova importante per misurare l’efficacia delle alleanze in atto. “Chi saprà cambiare oggi – conclude Peron – sarà il protagonista del domani. E la logistica italiana, se lo vuole, è pronta alla sfida”.