Maggi, Multitrax, pronti ad accompagnare le aziende nella vittoria sulle sfide future

19 Maggio 2025
7 mins read
Alberto Maggi (a destra), insieme al fratello Andrea

Intervista esclusiva ad Alberto Maggi, amministratore delegato Multitrax

Leader nella vendita di semirimorchi premium, con un’offerta che aggiunge anche la disponibilità di una corposa flotta a noleggio, della divisione service e ricambistica, e della logistica per l’agricoltura, Multitrax arriva in prossimità del traguardo dei trent’anni (li compirà nel 2026) con una struttura solida, che oggi può contare su tre centri operativi – a Cremona, Acquanegra Cremonese e Piacenza -, 18 collaboratori e cinque marchi distribuiti in esclusiva per l’Italia: i semirimorchi Feldbinder, D-TEC, Kraker, Burgers e i gruppi elettrogeni Genmark. Ad aprirci in queste pagine le porte della sua azienda, nella quale lavora dal 2004, subito dopo la laurea in scienze dell’economia e della gestione aziendale, è Alberto Maggi, classe 1980, oggi al timone della società insieme al fratello Andrea. Si parla con lui di visione e strategie, ma anche dei correttivi che l’imprenditore auspica vengano presto introdotti per risolvere il problema dell’anzianità di un parco circolante da cui dipende non solo l’efficienza del trasporto, ma anche la sicurezza di tutti noi.

Alberto Maggi, iniziamo con una fotografia della vostra azienda: quali sono stati i risultati dello scorso anno e quali i momenti significativi che ne hanno scandito l’andamento?

Il 2024 è stato per noi un anno di investimenti e di crescita che ci ha portato a sviluppare ulteriormente i servizi delle quattro divisioni: vendita, noleggio – la flotta è arrivata a 150 unità con 30 tipologie diverse di veicoli – ricambi e agricoltura. In un mercato generale del trainato che ha registrato un calo di circa il 15 per cento, la nostra società è riuscita a registrare la stessa percentuale, ma con il segno ‘più’ davanti, chiudendo l’anno con 14 milioni di fatturato. La strategia che mettiamo in campo negli anni di contrazione della domanda è da sempre quella di accelerare sugli investimenti per prepararci alla ripartenza. E lo scorso anno non abbiamo seguito un piano diverso, avendo speso notevoli risorse economiche per inserire in flotta noleggio, tra gli altri, i primi due semirimorchi a doppio piano Burgers con pannello solare sul tetto combinato a batteria di accumulo. Abbiamo inoltre lanciato la cisterna  con il braccio di carico e scarico per effluenti zootecnici e digestato e i Burgers Racetrailers dedicati al trasporto di auto e moto da competizione. Devo dire che il mercato ha apprezzato il nostro sforzo di coprire con la formula del noleggio mezzi dal valore importante e rendere così la migliore tecnologia accessibile a tutti: un conto è proporre un prodotto sulla carta, un altro è investire e mettere i veicoli a disposizione delle aziende per permettere loro di verificarne l’utilità in riferimento alla specifica missione, spostando il rischio di impresa unicamente su di noi.

Quali sono invece le prospettive per l’anno in corso? Ci saranno lanci di nuovi prodotti?

Il 2025 non sta segnando grandi cambiamenti in termini di trend di mercato rispetto all’anno scorso. I risultati dei primi tre mesi sono lineari se comparati al 2024, il che vuol dire che la situazione non sta peggiorando, ma neanche migliorando in maniera significativa. Multitrax per il momento prosegue nella sua crescita performando meglio del mercato, anche se risulta difficile fare previsioni future considerato il contesto nel quale ci troviamo ad operare. A livello di nuovi lanci avremo presto in gamma il semirimorchio D-TEC pianale con gru scorrevole, una soluzione interessante per l’edilizia, perché permette di caricare e scaricare materiale direttamente con il semirimorchio. È un concetto di logistica avanzata che funziona molto bene nel nord Europa: solo il mercato olandese immatricola ogni anno 250 veicoli di questa tipologia. In Italia ancora non è stato proposto e per agevolare il mercato anche in questo caso partiremo mettendo a disposizione i veicoli con la formula del noleggio, per capire qual è il riscontro. Un altro prodotto che inseriremo quest’anno nella nostra offerta è il secondo modello della gamma racing Burgers, il Formula, che trasporta fino a sei vetture e, a differenza del modello GT Multi-Space, presenta assali passanti con vani adibiti al carico dell’attrezzatura sotto al pianale.

Quali sono i punti di forza dei vostri prodotti e dei vostri servizi?

La prima parola che voglio pronunciare nel rispondere è affidabilità: oggi i clienti hanno assoluta necessità di poter contare sui loro fornitori, perché l’investimento per l’acquisto di un semirimorchio viene deciso considerando il lungo periodo, e quindi deve essere supportato da un rapporto che rimanga costante nel tempo. E i nostri fornitori sono assolutamente solidi: Burgers festeggia nel 2025 i 100 anni di storia, mentre la nostra azienda, che l’anno prossimo compie 30 anni, celebra contestualmente anche i tre decenni di importazione esclusiva di Feldbinder. Stesso discorso per gli altri marchi: di D-TEC siamo partner dal 2007, mentre di Kraker dal 2009. Abbiamo dimostrato e continuiamo a dimostrare alla clientela che siamo stabili come azienda e che abbiamo relazioni stabili con i nostri fornitori, e che quindi se un cliente avrà bisogno, tra dieci giorni o tra dieci anni, di un’informazione, di un documento, di un ricambio, di un supporto, risponderemo sempre allo stesso numero di telefono. Noi e i brand che importiamo. Sembra banale ma non lo è. Per quanto riguarda i servizi, oltre al noleggio che, come ho già spiegato, mette a disposizione dei clienti per i loro test tecnologie all’avanguardia, altro valore aggiunto della nostra azienda è il fatto che, avendo partner operativi su diversi e numerosi mercati, siamo portatori di una visione ampia e di un know how che oggi ci permette di sederci insieme al cliente, ed eventualmente anche al committente, ascoltare le loro esigenze e guidarli nella scelta non solo del veicolo, ma anche dei servizi migliori per ottimizzare tutto il processo logistico. 

E infatti avete appena vinto il credit reputation award: affidabilità non solo verso i clienti, ma verso tutta la filiera…

È il risultato di un percorso intrapreso negli anni in termini di compliance aziendale, per risultare agli occhi degli stakeholder, quindi di tutti i nostri interlocutori, fornitori, clienti e partner un’azienda solida, affidabile e attenta alla sostenibilità. Un impegno che oggi ci viene riconosciuto dai vari attestati che stiamo ricevendo, tra cui anche quello del Financial Times che ci ha incoronato prima azienda italiana per crescita nell’ultimo decennio nella categoria Trasporti e Logistica.

Le aziende di autotrasporto sono chiamate alla difficile sfida della transizione e della digitalizzazione: in che modo i vostri prodotti e i vostri servizi possono aiutarle?

Ritorno sul noleggio, perché è la formula che ci permette di interfacciarci costantemente con l’utilizzatore del veicolo, e seguire insieme nel tempo un iter non solo di ottimizzazione della configurazione del bene, ma aggiungendo servizi che possano arricchire ed efficientare l’esperienza. La nostra flotta a noleggio già oggi è intelligente: siamo per ZF la prima azienda per numero di semirimorchi equipaggiati con i loro sistemi satellitari, con i veicoli dotati di centralina e trasmettitore GPS in grado di alimentare un flusso costante di dati ai nostri sistemi. In tempo reale da remoto controlliamo così la posizione dei veicoli, i dati di carico, i parametri funzionali, come ad esempio l’usura delle pastiglie o lo stato dei pneumatici, e tutti i possibili errori. Quando insorge un problema allertiamo immediatamente il cliente: un’azione che di fatto si risolve in una gestione predittiva delle manutenzioni, con i noti vantaggi connessi in termini di programmazione e soluzione di piccoli guasti prima che possano trasformarsi in problemi seri e in downtime. Anche con i gruppi elettrogeni Genmark stiamo testando uno strumento analogo, che ci permette da remoto di controllare se il sistema è acceso o è spento, qual è l’intervallo di manutenzione o la temperatura dell’olio: per noi è fondamentale non tanto offrire al cliente il software, ma affiancarlo nel suo utilizzo efficiente.

Siete specialisti dei semirimorchi, settore afflitto da una cronica anzianità del parco circolante: come si può invertire questa tendenza?

L’intero parco circolante italiano ha un’età media tra le più alte in Europa. Concentrandoci sui semirimorchi, in particolare, la questione non è mai stata affrontata con un’iniziativa che sia stata poi in grado di migliorare la situazione, perché il parco trainati ogni anno continua ad invecchiare. La prima azione che secondo me dovrebbe essere messa in campo è scattare una fotografia dell’età media del parco circolante europeo, per verificare a che punto siamo in Italia e capire quale potrebbe essere realisticamente il valore da raggiungere. Bisognerebbe prendere informazioni da quei Paesi nei quali l’età media è bassa, per vagliare eventuali correttivi felicemente sperimentati altrove, tenendo presente che le prestazioni del trattore stradale dipendono strettamente anche dall’efficienza del semirimorchio. Se un trattore moderno ad alte prestazioni è agganciato a un veicolo vetusto, la performance complessiva cambia. Un semirimorchio “meno vecchio” è in grado invece di ottimizzare le prestazioni. Credo soprattutto negli interventi premiali, come ad esempio il recupero delle accise sui carburanti parametrato sull’anzianità della flotta dell’azienda.

Altro tema sul quale si potrebbe intervenire è quello delle revisioni: cambiare il sistema costa solo energie a livello normativo, ma aumentare la frequenza delle revisioni in base all’età del semirimorchio potrebbe auspicabilmente rendere antieconomico per un’azienda continuare ad utilizzare veicoli troppo anziani. Gli incentivi non funzionano per una serie di motivi, il primo dei quali è che trascorre un intervallo di tempo troppo lungo dal decreto alle regole applicative, e questo rallenta e vizia la domanda. Ancora, le risorse stanziate non sono mai sufficienti a fare la differenza, perché vengono bruciate in un attimo senza che la tornata contributiva impatti minimamente sull’età media del parco. Serve un percorso, serve dire: ‘vogliamo arrivare al 2030 con un’età media di, faccio un esempio, 15 anni: come facciamo? Stabiliamo che ogni anno dobbiamo togliere dalla strada un numero x di veicoli – si tratta di mera statistica – e immatricolarne x più recenti’. Serve certezza sul lungo periodo, con un obiettivo chiaro e non rinegoziabile: solo in questo modo le aziende potranno trovare il coraggio di investire, perché a quel punto sapranno con certezza quale sarà il ritorno della loro spesa.

Cosa pensa dell’orientamento della Commissione europea in tema di green deal?

Ecco, il tema del Green Deal è l’ennesima dimostrazione di cosa succede quando il decisore politico porta tutti a compiere una serie di scelte e di investimenti assicurando che il percorso sarà lineare, per poi invece metterlo in discussione a metà strada.  Questo purtroppo genera solo confusione. Perché comunque ormai tutti abbiamo preso un indirizzo e nonostante le difficoltà, abbiamo riprogrammato le nostre attività per centrare gli obiettivi imposti inizialmente. Cambiare in corso d’opera senza, ancora una volta, disegnare con tratti chiari e inequivocabili la meta non fa bene al mercato, e tanto meno questo clima di attesa, in cui si generano false aspettative che vanno a rallentare ancora di più la macchina dell’economia europea.

Ultima domanda: dal suo punto di vista com’è cambiato il trasporto negli ultimi 10 anni? 

Il settore si sta avviando verso una decisa internazionalizzazione, dove regna la competizione e la capacità di essere veloci contraddistingue i migliori: ecco perché la nostra flotta a noleggio ha successo, perché permette ai clienti di gestire picchi e sviluppi del business in maniera molto più rapida rispetto agli investimenti diretti. Il mercato vedrà sempre più l’aggregazione di aziende e questo favorirà un approccio al lavoro più industriale, manageriale. Lavoreremo nel quadro di una vera e propria industria del trasporto, e noi come Multitrax siamo già pronti e strutturati per essere partner affidabili e in grado di fare la differenza nei confronti dei clienti che vorranno crescere insieme a noi.

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