Secondo Manhattan Associates, l’intelligenza artificiale nei trasporti sarà determinante nei prossimi cinque anni, ma molte aziende sono ancora impreparate
Secondo un’indagine condotta da Manhattan Associates con Vanson Bourne, il 61% delle aziende si aspetta che entro il 2030 i propri sistemi TMS dispongano di un’intelligenza artificiale agentica e autonoma. Tuttavia, solo il 37% ha effettivamente già integrato IA e machine learning in maniera strutturata. L’entusiasmo, dunque, c’è; ma le difficoltà — dalle competenze insufficienti alla frammentazione dei sistemi, fino alla scarsa qualità dei dati — continuano a rallentare la transizione digitale. Il 99% del campione intervistato segnala almeno un ostacolo serio all’integrazione tecnologica. In gioco ci sono efficienza, sostenibilità e competitività: elementi sempre più intrecciati nella gestione moderna dei trasporti.
Visibilità, sostenibilità e rischio competitivo: le sfide aperte
La visibilità operativa è ancora lontana dall’essere una realtà consolidata. Solo il 60% delle aziende dichiara di coglierne i benefici in termini di customer satisfaction, mentre appena il 50% la collega a una riduzione dei costi. La sostenibilità, d’altra parte, rappresenta un’urgenza riconosciuta: il 69% delle imprese la definisce un mandato strategico, ma solo un terzo ha già integrato criteri ambientali nella pianificazione operativa. Le aziende che non accelerano rischiano di perdere terreno: tra quote di mercato e credibilità, l’impatto potrebbe essere critico. Il messaggio di Manhattan Associates è chiaro: occorre investire ora, prima che sia troppo tardi.