Scrive una tappa significativa nella strategia di sviluppo globale di Santi, protagonista da anni sia sul mercato nazionale che su diverse piazze europee ed extra UE, la consegna delle prime due cisterne autoportanti, avvenuta qualche settimana fa, ad un’azienda polacca. Un atto che se si pone in discontinuità rispetto alla “comfort zone” costruita fin dal 1959 con un’assoluta specializzazione nelle cisterne portate e nella loro successiva applicazione su semirimorchi di produzione esterna, è stato però ad un certo punto ritenuto imprescindibile per muoversi con sempre maggiore incisività alla conquista di quei mercati che tradizionalmente, a differenza dell’Italia, privilegiano proprio il mezzo autoportante.
“Abbiamo investito con convinzione per avviare una nuova linea interna dedicata alla produzione di telai in acciaio inossidabile – ci spiega Marco Contoli, amministratore delegato di Santi Cisterne -, dotandoci dell’attrezzatura e assumendo nuovo personale, anche nel reparto progettazione. Queste prime cisterne sono destinate al mercato polacco, con il cliente, una società di logistica alimentare che ha già qualche dozzina di mezzi, tra cui anche diverse cisterne portate di nostra fabbricazione, che ci ha dato fiducia e ha voluto essere tra i primi ad acquistare il nuovo prodotto”. Nel dettaglio si tratta di due cisterne monoscomparto da 31.000 litri costruite per il trasporto di liquidi alimentari e realizzate, come tutte le cisterne Santi, in acciaio inossidabile AISI 304. “Riserviamo una cura particolare alla lavorazione dei materiali – precisa Contoli -: l’acciaio viene lucidato secondo gli standard dell’azienda che prevedono un’operazione di burattatura interna delle superfici volta ad ottenere un altissimo livello qualitativo di pulizia ed estetico”.

NON TEME GLI AGENTI CORROSIVI
La cisterna, che prevede un doppio isolamento tra temperatura esterna e interna con uno spessore di 100 mm, in parte di poliuretano e in parte di lana di roccia, ha una struttura relativamente semplice, con un solo scarico posteriore in cassetta e tre boccaporti sulla parte superiore che servono per il lavaggio e l’accesso nel vano. “Il telaio – riprende Contoli – è la grande novità di questo prodotto: è anch’esso in acciaio inossidabile, quindi dura più a lungo, per non dire per tutta la vita del veicolo. I componenti in acciaio per definizione sono soggetti prima o poi ad attacco da parte della ruggine, e anche quando sono sottoposti a procedimenti di cataforesi è comunque necessario intervenire e ripristinare sempre eventuali lesioni della superficie. La nostra cisterna autoportante invece ha un telaio che praticamente è eterno; se consideriamo che la vita media di una cisterna è ben superiore ai 17 anni, si arriva spesso anche oltre a venti, nessun telaio in acciaio può, neanche nella più ottimistica delle previsioni, durare così a lungo. E non è un caso che le nostre prime cisterne autoportanti siano state recepite in un Paese particolarmente freddo come la Polonia, dove il frequente utilizzo sulle strade del sale è certamente capace di corrodere il ferro ma non l’acciaio inox”.



LÀ DOVE LA TECNOLOGIA È RICHIESTA
Santi guarda dunque fuori dai confini nazionali con una carta vincente in più nel suo mazzo, e lo sguardo non si ferma all’Europa. “Nonostante il nostro continente stia vivendo un momento di stagnazione e non ci siano particolari segni di ripresa economica, negli ultimi mesi – commenta il manager con un sorriso – abbiamo collezionato ordini che hanno messo al sicuro tutto il primo semestre del 2026. In Europa contiamo su una rete di distribuzione legata a partner concessionari in alcuni Paesi – come in Polonia, dove la consegna è stata realizzata anche grazie al lavoro di TIMEX SA, distributore che collabora con noi da diversi anni e che si occupa della commercializzazione del brand sul territorio -, mentre su altri mercati operiamo direttamente con la nostra forza vendita. Purtroppo la Germania continua ad essere in difficoltà, trascinando con sé molte economie che le sono legate a doppio filo, e la Polonia tra queste, ma con l’attenzione che abbiamo dedicato negli ultimi anni a distributore e clienti i risultati stanno comunque arrivando”.
“Le zone che però in questo momento ci stanno dando ancora più soddisfazione sono quelle extraeuropee, e parlo dei Paesi emergenti del Nord Africa – Marocco e Tunisia soprattutto -, e della penisola arabica, dove in particolare il mercato ha un approccio simile a quello che animava il nostro vent’anni fa, con una grande spinta all’innovazione e al miglioramento, e l’introduzione di nuove norme e nuovi codici per la circolazione stradale che fanno sì che i trasportatori preferiscano rivolgersi a un prodotto europeo giudicato solido, competitivo e affidabile piuttosto che a uno locale. Per loro è un passo importante, e noi abbiamo lavorato nel tempo per essere pronti nel momento giusto, instaurando ottimi rapporti con clienti diretti e importatori e mettendo sul piatto quella tecnologia di cui hanno bisogno”.


AUTOPORTANTI ANCHE PER IL MERCATO ITALIANO
Tutto questo senza mai dimenticare il mercato domestico, all’interno dei cui confini Santi è tra i leader indiscussi. “Con le nuove cisterne autoportanti ampliamo l’offerta anche nei confronti delle aziende di trasporto italiane, che però, c’è da dire, hanno un approccio più tradizionale, essendo state abituate al prodotto portato, anche per quella che è stata finora la nostra offerta: credo che ancora per qualche tempo continueranno a richiedere ciò che già conoscono. Ciononostante abbiamo già ricevuto diversi ordini da clienti nazionali e attualmente la produzione è in corso. Ovviamente per questo genere di prodotto non ha senso avere uno stock, anche se abbiamo disponibilità di una piccola flotta di mezzi che in caso di necessità mettiamo al servizio dei clienti per affrontare picchi di lavoro o nel caso in cui vogliano verificare preliminarmente se il nostro prodotto è confacente alle loro esigenze”.
Traspare dalle parole di Marco Contoli un grande entusiasmo nel raccontare la strada lungo la quale la sua azienda si è incamminata. “Sono in questo ruolo da un anno e due mesi e sono davvero soddisfatto di quello che stiamo realizzando. Questa è un’azienda che non si ferma mai, che non dice mai di no alle sfide: valutiamo ogni opportunità, certo, rimanendo sempre con i piedi per terra e non dimenticando le nostre dimensioni. Siamo sempre un’azienda di medie dimensioni e non possiamo arrivare ovunque, ma quando decidiamo che ne vale la pena, avendo una catena decisionale cortissima, il progetto prende forma e tutto il team ne apprezza in breve tempo i risultati: insomma, il sogno di ogni manager”.


