Il MIT ha aggiornato i costi autotrasporto con il decreto 279: nuove tabelle per veicoli da 3,5 a oltre 26 tonnellate, considerando carburante, pedaggi e costo del lavoro.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha pubblicato il 4 agosto 2025 l’aggiornamento ufficiale dei costi autotrasporto, attraverso il Decreto dirigenziale n. 279. I nuovi parametri, validi come riferimento nei contratti non formalizzati per iscritto, derivano dai dati raccolti a giugno e tengono conto di più voci di spesa: carburante, pedaggi, costi del personale e prezzi di listino dei veicoli. Le tabelle pubblicate suddividono il parco veicoli in quattro classi di peso — da meno di 3,5 tonnellate a oltre 26 — e ne calcolano i costi minimi e massimi, sia su base annua sia per chilometro percorso. Il tutto al netto dell’Iva. Per la classe A (fino a 3,5 t), i costi del personale raggiungono picchi di 1,59 €/km, a fronte di una percorrenza media annua di 30.000 km; nella classe B (3,5–12 t), il costo si riduce, ma aumentano gli effetti delle spese variabili.
Gasolio e pedaggi incidono sempre più nei costi autotrasporto
Per i mezzi di classe C (12–26 tonnellate), il prezzo del gasolio oscilla tra 0,30 e 0,50 €/km, mentre i pedaggi superano i 10 centesimi. Ancora più marcata l’incidenza per i veicoli di classe D, ovvero oltre le 26 tonnellate: il carburante pesa fino a 0,66 €/km, con pedaggi che toccano i 0,17 €. Anche la voce “trasferta” e l’inclusione dei rimorchi sono stati regolati: vanno considerati solo se effettivamente pertinenti alla tipologia di viaggio. Il MIT chiarisce che le nuove tabelle non sono vincolanti in senso giuridico, ma rappresentano una base tecnica utile per valutare i corrispettivi di trasporto in assenza di contratti scritti, aiutando a ridurre conflitti tra le parti.
Uno strumento tecnico per orientare il mercato
Il nuovo aggiornamento del MIT si pone come strumento di orientamento, non come norma imperativa. La logica è quella di supportare imprese e operatori del settore nel valutare i costi autotrasporto in modo più trasparente e coerente con l’evoluzione dei prezzi. Le rilevazioni su carburanti, pedaggi e retribuzioni derivano da fonti ufficiali: portale Motornet per i listini, Ministero dell’Ambiente per i carburanti, e Centro Elaborazione Dati del Ministero per la percorrenza media. L’obiettivo resta duplice: da un lato tutelare l’equilibrio economico delle imprese, dall’altro fornire criteri oggettivi in assenza di accordi contrattuali formalizzati.