Nel cuore delle istituzioni europee, la Sicilia Occidentale ha riaffermato il proprio potenziale strategico all’interno della nuova visione comunitaria per l’area mediterranea. È quanto emerso dall’incontro avvenuto a Bruxelles tra Annalisa Tardino, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, e Apostolos Tzitzikōstas, commissario europeo per i Trasporti e il Turismo sostenibile. L’appuntamento ha rappresentato un’occasione concreta per delineare il futuro ruolo dei porti siciliani, in particolare come snodi energetici, digitali e logistici tra l’Europa e il Nord Africa. Tardino ha illustrato i progressi dell’AdSP – elettrificazione delle banchine, digitalizzazione, incremento dei traffici e del turismo crocieristico – sottolineando il posizionamento strategico degli scali, quasi tutti affacciati sulle coste africane, e la loro candidatura a diventare cardini della rete infrastrutturale comunitaria. Una prospettiva che ha trovato pieno consenso nelle parole del commissario europeo, che ha riconosciuto il valore sistemico del sistema portuale siciliano all’interno del “Patto per il Mediterraneo”, il nuovo quadro europeo di cooperazione per il Sud.
Il Sud come snodo europeo: il sostegno della Commissione
Durante il confronto è emersa con chiarezza l’intenzione di valorizzare gli scali siciliani nel contesto della strategia portuale europea e della mobilità sostenibile. “Le nuove infrastrutture e i collegamenti previsti nel Mediterraneo – ha dichiarato Tardino – stanno ridisegnando la geografia della mobilità europea”. Dal Ponte sullo Stretto alla connessione energetica tra Sicilia e Malta, le due isole sono destinate a diventare nodi strategici nei flussi tra i continenti. Tzitzikōstas, da parte sua, ha garantito attenzione politica e disponibilità al dialogo, impegnandosi a visitare il sistema portuale siciliano nel 2026. In questo scenario, l’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale si candida a essere protagonista nella ridefinizione dei corridoi infrastrutturali dell’Unione, contribuendo a un riequilibrio geografico di lungo corso. Il territorio siciliano, da tradizionale margine, si propone così come piattaforma di connettività energetica e digitale tra Europa e Mediterraneo.
L’AdSP come modello di sviluppo e cooperazione
La strategia dell’AdSP si inserisce in una visione più ampia, dove il Sud Italia – e la Sicilia in particolare – non è più periferia, ma elemento centrale di un’Europa che guarda al Mediterraneo come area di espansione, interconnessione e sostenibilità. Il lavoro fin qui svolto, che ha portato Palermo tra i principali scali crocieristici nazionali, è solo una parte di un piano che punta a trasformare i porti siciliani in infrastrutture integrate, in grado di servire non solo l’Italia ma l’intero bacino mediterraneo. La collaborazione con la Commissione europea e l’allineamento con il Ministero delle Infrastrutture italiano rappresentano asset cruciali per rafforzare il ruolo della Sicilia nel nuovo ordine logistico europeo. In questo contesto, l’Autorità portuale non solo interpreta il cambiamento, ma lo guida, portando al centro della politica europea un territorio finora considerato ai margini.


