UNRAE segnala un deciso balzo delle immatricolazioni tra luglio e agosto 2025, ma sollecita interventi per il rinnovo parco veicoli


Il mercato italiano dei rimorchi e semirimorchi ha registrato una netta ripresa nei mesi estivi del 2025. Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche di UNRAE, basate sui dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a luglio le immatricolazioni sono aumentate del 20,2% rispetto allo stesso mese del 2024 (1.643 unità contro 1.367), mentre ad agosto si è registrato un +14,8% (855 unità contro 745). Il bilancio dei primi otto mesi dell’anno mostra un incremento complessivo del 9,8%, con 10.301 veicoli immatricolati contro i 9.381 dello stesso periodo del 2024. Tuttavia, UNRAE richiama l’attenzione su un nodo strutturale: il rinnovo parco veicoli, ancora troppo lento, a fronte di una flotta con età media prossima ai 18 anni.
Età del parco e incentivi: l’allarme dell’associazione
“Nonostante i segnali positivi – ha dichiarato Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi e Semirimorchi di UNRAE – il settore continua a fare i conti con un parco circolante obsoleto e con l’assenza di misure concrete da parte del Governo”. L’associazione sollecita l’attivazione immediata di almeno 25 milioni di euro dal Fondo autotrasporto, da destinare a interventi mirati per il rinnovo parco veicoli. UNRAE chiede inoltre che il piano pluriennale di sostegno al trasporto merci – più volte annunciato – trovi attuazione concreta. Mastagni sottolinea anche la necessità di estendere gli incentivi al canale del noleggio, soluzione che permetterebbe a molte imprese di svecchiare il proprio parco senza dover sostenere i costi di acquisto diretto.
Normative europee e impatti economici futuri
Alla luce del Dialogo strategico europeo sull’automotive, UNRAE segnala la necessità di anticipare al 2026 la revisione del regolamento europeo sulla decarbonizzazione dei veicoli pesanti. In particolare, preoccupano le nuove modalità di calcolo delle emissioni tramite sistema VECTO, che dal 2030 potrebbero comportare sanzioni elevate per i costruttori. “Senza un piano di sostegno adeguato – avverte Mastagni – le nuove normative rischiano di generare aumenti di prezzo e di frenare il rinnovo parco veicoli, costringendo le aziende a utilizzare rimorchi obsoleti ancora più a lungo”.


