Stellantis presenta il Piano Italia: attivi tutti gli stabilimenti e aumento della produzione

Presentato il piano che conferma l’impegno di Stellantis nelle fabbriche italiane. Tra le novità la nuova 500, la nuova Pandina, nuovi modelli ibridi ed elettrici
17 Dicembre 2024
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Stellantis

In un momento storico difficile e in un clima dove le incertezze sul futuro sembrano non terminare, notizie rassicuranti arrivano dal piano industriale per l’Italia che Stellantis ha presentato oggi presso il MIT, alla presenza del ministro Adolfo Urso e con la partecipazione del Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, e della delegazione Stellantis, rappresentata dal Responsabile Stellantis Europa Jean-Philippe Imparato, delle Regioni in cui insistono stabilimenti del Gruppo, dell’ANFIA e dei sindacati.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Stellantis terranno aperto un dialogo costante con regolare cadenza sugli effetti e sugli impatti delle iniziative in esso definite di cui si darà conto al Tavolo sul settore automotive.

Per il 2025 in arrivo 2 miliardi di euro e tutti gli stabilimenti in attività

Presentando il Piano, Stellantis ha ribadito la centralità dell’Italia, mantenendo in attività tutti i siti nel Paese e confermando gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro di investimenti negli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia.

Il Gruppo, pur in un momento di crescenti difficoltà del settore automotive nel mondo, ha ribadito di voler portare avanti il proprio piano industriale in Italia con risorse proprie, senza qualsiasi forma di incentivo pubblico alla produzione. Sarà data priorità alla competitività della filiera produttiva, per la cui valorizzazione, diversificazione e riconversione l’azienda si è detta disponibile a collaborare costruttivamente assieme ad ANFIA e alle istituzioni.

Il Piano Italia di Stellantis impianto per impianto

Il Piano Italia prevede l’incremento dell’impegno di Stellantis in ciascun impianto. Andiamo a vedere nel dettaglio come sarà organizzato ciascuno stabilimento.
A Pomigliano, dal 2028, sarà installata la nuova piattaforma (STLA-SMALL), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’estensione della produzione della Panda (detta anche Pandina) fino al 2030, seguita dall’introduzione della nuova generazione dello stesso modello.
A Mirafiori sarà basata la produzione della 500 ibrida e della nuova generazione della 500 BeV elettrica, in aggiunta alla prosecuzione dell’attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del Gruppo. Il capoluogo piemontese sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del Gruppo, riaffermando così la propria leadership nell’economia circolare, e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e per lo sviluppo delle batterie.
Novità anche per lo stabilimento di Cassino, dove verrà introdotta la piattaforma STLA-LARGE (oltre allo sviluppo in anteprima mondiale delle architetture elettroniche STLA-Brain e STLA-Smart Cockpit), su cui saranno prodotti tre nuovi modelli. Dal 2025, infatti, sarà prodotta la nuova Alfa Romeo Stelvio, dal 2026 la nuova Alfa Romeo Giulia, e – a seguire – una nuova vettura top di gamma. È peraltro in valutazione la produzione di Alfa Romeo Stelvio e Giulia nelle versioni ibride, oltre che elettriche.
Melfi beneficerà nel corso dei prossimi anni del lancio di 7 nuovi modelli: dal 2025 sarà prodotta la nuova DS n°8, la nuova Jeep Compass, la nuova Lancia Gamma e la nuova DS7, tutte elettriche. Di questi, tre modelli – Jeep, Gamma e DS7 – saranno anche ibridi, il che triplica la previsione dei volumi prodotti. Questi modelli saranno realizzati sulla piattaforma STLA-MEDIUM.
Ad Atessa – oltre all’introduzione di “Stellantis CustomFit”, il programma di conversione e personalizzazione e, da fine 2024, della produzione di veicoli elettrici – dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van, appositamente studiata per la massima competitività nei confronti della concorrenza internazionale. Il sito abruzzese, fiore all’occhiello dell’industria italiana che esporta all’estero in 75 paesi oltre l’80% della sua produzione, svolgerà sempre più un ruolo centrale nel piano strategico di Stellantis.
Modena diverrà il polo dell’alta gamma, orgoglio del Made in Italy, coinvolgendo in tale missione l’ecosistema produttivo della Motor Valley al fine di sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità, parte di un complessivo sforzo di valorizzazione del marchio “Made in Italy” rivolto esclusivamente alle auto alto di gamma prodotte nel nostro Paese.
Riguardo Termoli e la Gigafactory di ACC, Stellantis ha ribadito il suo impegno nel sostegno finanziario della joint venture, che comunicherà il suo piano nel 2025 e che resta aperta a studiare la realizzazione della Gigafactory in base all’evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese.

Fornitori, Europa e “non paper”

Stellantis, dalla sua nascita, ha erogato commesse quantificabili in circa 3 miliardi di euro in nuovi progetti assegnati ai fornitori italiani e ha acquistato circa 6 miliardi di euro all’anno (24 miliardi) di valore in Italia. Stellantis ha comunicato di avere identificato una figura altamente qualificata che sarà dedicata specificamente alla relazione coi fornitori italiani.

Stellantis fa sapere inoltre che aderirà alla Fondazione AI 4 Industry di Torino e alla Fondazione Chips.it di Pavia, e che in ambito europeo l’azienda parteciperà ad ACEA, che ritiene il foro più adeguato a promuovere il dialogo con tutti gli stakeholders al fine di contribuire a dar vita, assieme alle istituzioni ed alle forze sociali e produttive nazionali ed europee, ad un vero piano automotive su scala continentale in linea anche con quanto tracciato dal “non paper” del governo italiano.

Il “non paper”, promosso dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, sottolinea la necessità di una valutazione anticipata del regolamento europeo sui veicoli leggeri al 2025, e si pone l’obiettivo di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035, garantendo un quadro regolatorio realistico e flessibile, essenziale a preservare la competitività dell’industria automotive europea.

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