Con il lancio imminente della fase 1, Toyota Woven City amplia la rete di aziende coinvolte: 19 in totale, per un ecosistema urbano interamente co-progettato.
Il prossimo 25 settembre prenderà ufficialmente il via la fase 1 di Toyota Woven City, il prototipo di città intelligente e connessa voluto da Toyota per testare sul campo soluzioni concrete legate alla mobilità del futuro. Situata a Susono, nella prefettura giapponese di Shizuoka, Woven City sarà il punto d’incontro tra tecnologia, urbanistica e sostenibilità. Con la recente adesione di 12 nuove realtà, il numero di aziende coinvolte nel progetto sale a 19. Si tratta di imprese operanti in ambiti strategici – dalla robotica alla logistica, dall’alimentazione alla salute animale – che collaboreranno per creare un ambiente in grado di adattarsi e rispondere ai bisogni di una società in continua evoluzione.
Una rete in espansione
I nuovi “inventori” – così sono definiti i partner del progetto – includono due aziende esterne al gruppo Toyota: Interstellar Technologies, specializzata in sistemi spaziali, e Kyoritsu Seiyaku, attiva nella farmaceutica veterinaria. Le altre dieci imprese appartengono al perimetro del gruppo, tra cui Aisin, Denso e Toyota Industries. Queste collaborazioni rafforzano l’approccio multidisciplinare di Woven City, che fin dalle prime fasi ha puntato sull’integrazione tra competenze produttive e soluzioni digitali. A completare il quadro, Toyota e Woven by Toyota (WbyT) mettono a disposizione strumenti software, know-how ingegneristico e supporto operativo, creando le condizioni per un’innovazione condivisa.
Una città-laboratorio al servizio della società
La visione alla base di Toyota Woven City va oltre il concetto tradizionale di mobilità: qui si sperimenterà il flusso integrato di persone, merci, dati ed energia. Nella fase 1, che si sviluppa su un’area di circa 47.000 m², verranno insediati circa 360 residenti – dipendenti del gruppo Toyota e loro familiari – che diventeranno parte attiva nella sperimentazione, offrendo feedback come “tessitori” della città. L’apertura al pubblico è prevista per l’inizio del 2026. Parallelamente, WbyT lancerà un programma per attrarre startup, università e centri di ricerca, alimentando ulteriormente l’ecosistema urbano. Mobilità del futuro non è solo una parola chiave: è l’obiettivo condiviso di una comunità in costruzione.