Migliora la sicurezza al traforo del Fréjus con l’apertura del nuovo tunnel: per FAI-Conftrasporto l’autotrasporto ha già pagato un prezzo troppo alto
Dal 28 luglio sarà finalmente attiva la seconda canna del traforo del Fréjus, infrastruttura strategica sull’asse Torino–Modane. Lunga 12,87 km, la nuova galleria consentirà la separazione dei flussi veicolari nelle due direzioni, riducendo il rischio di incidenti e migliorando la continuità operativa in caso di emergenze o blocchi temporanei. Un intervento che assume particolare rilievo in vista della chiusura del traforo del Monte Bianco, prevista per 15 settimane a partire dal 1° settembre. L’apertura del secondo tunnel del Fréjus rappresenta quindi una risposta concreta alle esigenze di sicurezza e fluidità del traffico stradale transalpino.
L’opera, completata dopo anni di lavori e ritardi, ha richiesto un investimento complessivo di 700 milioni di euro. Include impianti di sicurezza all’avanguardia e un nuovo centro di controllo sul versante italiano. Le regole di circolazione resteranno invariate: velocità tra 50 e 70 km/h e distanza minima obbligatoria di 150 metri tra i mezzi. FAI-Conftrasporto accoglie positivamente l’inaugurazione, ma ricorda che il settore dell’autotrasporto ha già sostenuto per anni aumenti tariffari, senza beneficiare fino a oggi della nuova infrastruttura.
FAI-Conftrasporto: riattivare ora anche l’AFA
Secondo Enzo Pompilio D’Alicandro, presidente di FAI Torino, “è una buona notizia, ma tardiva: gli autotrasportatori hanno pagato per un servizio assente”. La federazione torna a chiedere il ripristino dell’Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA), sospesa da oltre due anni dopo la frana di La Praz. Il collegamento tra Orbassano e Aiton – se riattivato in autunno – consentirebbe di spostare su ferro parte del traffico pesante e delle merci pericolose. Un doppio snodo, quello tra traforo del Fréjus e AFA, che rafforzerebbe la logistica alpina in chiave di sostenibilità e competitività.