Trasportounito: il nodo logistico va sciolto con una riforma strutturale dell’autotrasporto

26 Settembre 2025
1 min read

Trasportounito chiede una riforma logistica per risolvere i blocchi ai TIR nei porti e sulle autostrade. Al centro, una nuova gestione degli orari di carico e una rete più fluida.

La congestione ai varchi portuali e sulle autostrade, che costringe quotidianamente i TIR a lunghe soste improduttive, ha raggiunto livelli critici. A Genova, nel corso del convegno “Attese e ritardi per l’autotrasporto. La logistica finisce sotto scacco”, Trasportounito ribadisce la necessità di una riforma dell’autotrasporto capace di incidere sull’intero sistema di movimentazione delle merci. L’intervento normativo varato con la Legge di conversione n. 105/2025 – esito di un confronto serrato tra il MIT e le associazioni di categoria – ha rappresentato un primo passo per tamponare l’emergenza, ma non basta. Secondo Giuseppe Tagnochetti, coordinatore nazionale, occorre ora un cambio di passo strutturale: “L’autotrasporto deve poter operare in un mercato regolato, dove i ritardi non si traducano in perdite economiche insostenibili”.

Riorganizzare orari e flussi per sbloccare il sistema

Il cuore della proposta riguarda la gestione degli orari di carico e scarico nei porti e nei centri logistici. La presenza concentrata dei mezzi pesanti in specifiche fasce orarie – ha sottolineato Tagnochetti – è alla base del collasso del sistema: “Occorre scaglionare gli accessi, differenziare gli orari di presa in carico, aprire i terminal h24 e coordinare l’intera filiera”. Il potenziamento dell’accessibilità infrastrutturale, oggi compromessa da una rete stradale disseminata di cantieri, deve andare di pari passo con un cambiamento delle abitudini operative. Per farlo, serve un piano condiviso che coinvolga imprese, logistica e industria, nella consapevolezza che i costi iniziali saranno compensati – nel medio periodo – da una maggiore efficienza complessiva.

Il ruolo strategico dell’autotrasporto nella filiera

Oltre l’80% delle merci in Italia viaggia ancora su gomma – un dato che rende il settore dell’autotrasporto centrale per l’intera economia logistica. Tuttavia, senza un sistema fluido, prevedibile e coordinato, ogni intervento legislativo rischia di restare inefficace. Trasportounito punta su un equilibrio nuovo: meno attese, più produttività, meno incidenti. La riforma dell’autotrasporto non è solo un’esigenza tecnica – è una questione di sostenibilità economica e operativa. “Sappiamo che ci saranno impatti sul lavoro e sui costi – ha concluso Tagnochetti – ma solo così potremo garantire competitività e sicurezza all’intero comparto”.

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