Città d’arte congestionate, mezzi di trasporto sotto pressione e rischi da overtourism. Economia Pulita lancia un piano in cinque mosse per la mobilità turistica sostenibile
Nel 2024 l’Italia ha registrato oltre 458 milioni di presenze turistiche, un record assoluto che conferma il ruolo centrale del comparto. Il trend è destinato a proseguire nel 2025, anche grazie a eventi come il Giubileo. Tuttavia, il sistema di trasporto – con quasi il 50% dei viaggiatori in arrivo su strada e il 47% in aereo – mostra segnali di saturazione. Durante il convegno “Mobilità turistica e l’evoluzione del trasporto passeggeri” promosso da Economia Pulita, esperti e istituzioni hanno lanciato l’allarme: l’overtourism minaccia non solo la qualità dell’esperienza turistica, ma anche la vivibilità dei centri storici e la tenuta dei servizi pubblici. La mobilità turistica sostenibile emerge così come priorità strategica per il futuro del settore.
Cinque azioni per una mobilità più equa
Secondo Economia Pulita, la mobilità turistica sostenibile richiede un cambiamento sistemico. Le cinque direttrici proposte includono: digitalizzazione dei servizi, promozione delle destinazioni minori, valorizzazione della mobilità dolce (ciclovie, cammini, ferrovie storiche), tutela dei centri storici e adesione a principi etici di sostenibilità. Come sottolineato da Pierluigi Coppola del Politecnico di Milano, è essenziale collegare porti, aeroporti e stazioni anche ai luoghi meno noti. L’obiettivo non è solo distribuire meglio i flussi, ma anche proteggere il patrimonio culturale e migliorare la qualità della vita dei residenti. Perché una mobilità turistica sostenibile non è un’opzione: è una necessità. E va progettata ora.