Il mercato dei veicoli commerciali elettrici cresce al 3,3%, ma secondo UNRAE pesa l’attesa degli incentivi e la mancanza di infrastrutture adeguate
Il mercato dei veicoli commerciali elettrici ha registrato a ottobre una lieve ripresa, raggiungendo una quota del 3,3% sul totale delle immatricolazioni. Una crescita modesta, che conferma l’andamento altalenante già osservato nei mesi precedenti. Secondo i dati diffusi da UNRAE, le immatricolazioni complessive di veicoli commerciali leggeri sono state 17.320, con un incremento del 4,3% rispetto allo stesso mese del 2024. Tuttavia, il bilancio del periodo gennaio-ottobre rimane in negativo, con un calo del 5% su base annua. La dinamica relativa ai veicoli a batteria è condizionata – in modo evidente – dall’attesa per gli incentivi del MASE, partiti il 22 ottobre e rapidamente esauriti. Dei quasi 56.000 voucher emessi, non è ancora chiaro quanti riguardino i veicoli commerciali elettrici, né quanti siano stati effettivamente validati dai concessionari.
Lentezza della transizione e nodo infrastrutture
L’andamento limitato dei veicoli commerciali elettrici si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà nella transizione energetica del comparto. In un position paper pubblicato a fine ottobre, l’associazione europea dei costruttori ACEA ha sottolineato come l’elettrificazione del trasporto leggero proceda con lentezza, nonostante l’aumento dell’offerta e gli investimenti già compiuti. I produttori chiedono interventi strutturali – infrastrutture di ricarica diffuse, riduzione dei costi energetici, revisione delle normative – per rendere il passaggio all’elettrico sostenibile e competitivo. La Commissione europea dovrebbe presentare a dicembre un pacchetto legislativo con nuove regole sulle emissioni di CO₂, in vista del divieto di motori a combustione previsto dal 2035.
UNRAE: servono misure strutturali per il comparto
Dal canto suo, UNRAE ribadisce la necessità di un piano organico a supporto della domanda, a partire dall’atteso Ecobonus per i veicoli commerciali – non solo elettrici – su cui è al lavoro il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il presidente Roberto Pietrantonio ha sottolineato l’urgenza di estendere le infrastrutture anche ai veicoli leggeri e introdurre un credito d’imposta al 50% per le ricariche fast nel triennio 2026-2028. “Senza un supporto strutturato – ha dichiarato – il settore rischia di non poter contribuire agli obiettivi climatici in modo efficace”. Nel frattempo, la quota dei diesel resta predominante, all’81,6%, mentre le emissioni medie di CO₂ calano del 6,7% rispetto a ottobre 2024.


