Geolocalizzazione rifiuti, Targa Telematics pronta per la sfida del RENTRi

13 Maggio 2025
1 min read
Trucks with toxic waste on the highway. Industry and pollution concept.

Entro il 2025, le aziende del settore dovranno adeguarsi al RENTRi: la geolocalizzazione rifiuti sarà un requisito obbligatorio. Targa Telematics è già pronta con soluzioni conformi.

A partire dalla fine del 2025, tutte le aziende iscritte al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRi) dovranno dotare i propri veicoli di sistemi di tracciamento. Il provvedimento, voluto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, mira a digitalizzare l’intero ciclo dei rifiuti speciali, pericolosi e non, dal luogo di produzione al punto di smaltimento finale. In questo scenario, Targa Telematics — attraverso la controllata Viasat — si presenta come uno dei player tecnologici già in grado di supportare le imprese con soluzioni di geolocalizzazione rifiuti conformi alla normativa.

Tracciabilità e controllo in tempo reale

Il sistema Viasat è attualmente operativo su circa 40.000 veicoli e consente il monitoraggio continuo di furgoni, camion e mezzi speciali, inclusi gli asset e i materiali trasportati. La tecnologia permette di localizzare ogni veicolo in tempo reale tramite dispositivi connessi a PC, tablet o smartphone. La geolocalizzazione rifiuti si integra facilmente con i software gestionali già in uso nelle imprese, semplificando la trasmissione dei dati e la compilazione del Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR), previsto dal RENTRi.

Efficienza operativa e sicurezza ambientale

Oltre alla conformità legislativa, l’adozione di sistemi di geolocalizzazione rifiuti apporta vantaggi in termini di efficienza logistica e sicurezza. Grazie alle API sviluppate da Viasat, è possibile individuare in anticipo anomalie nei percorsi — come deviazioni non autorizzate o soste prolungate — riducendo così il rischio di dispersione accidentale di materiali pericolosi. La proposta di Targa Telematics, già presente in numerosi Paesi europei, si inserisce in una strategia più ampia di digitalizzazione sostenibile del trasporto ambientale.

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