Il Gruppo FS annuncia un’espansione strategica dell’Alta Velocità, trainata dai fondi PNRR: previsti investimenti per 115 miliardi
Un’espansione del 50% della rete Alta Velocità nei prossimi cinque anni: è questo l’obiettivo annunciato da Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato del Gruppo FS, nel corso dell’evento “Infrastruttura Ventisei” promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un traguardo che si inserisce all’interno del più ampio contesto del PNRR, che secondo Donnarumma ha rappresentato «il motore della trasformazione in atto nel Paese». Attualmente il gruppo gestisce 17mila chilometri di rete ferroviaria, di cui 1.100 già dedicati all’AV, mentre sono attivi circa 1.200 cantieri, oltre la metà dei quali orientati allo sviluppo tecnologico e infrastrutturale. A conferma dell’impegno, il Gruppo FS ha in programma investimenti per 115 miliardi di euro entro il 2035, con circa 37 miliardi destinati esclusivamente al potenziamento dell’Alta Velocità. Di questi, 13,7 miliardi provengono da fondi PNRR — il Gruppo FS è infatti responsabile diretto della realizzazione di opere per circa 25 miliardi, pari all’11% delle risorse totali assegnate all’Italia. Significativa anche la quota di investimenti destinata al Mezzogiorno, con circa il 30% delle risorse AV destinate alle regioni del Sud.
Obiettivi ambiziosi e criticità operative
La realizzazione di un’infrastruttura ferroviaria AV più estesa non è priva di ostacoli. Come sottolineato dall’AD Donnarumma, la gestione delle opere incontra spesso difficoltà legate a fattori esogeni: geologia complessa, presenza di amianto e gas, carenza idrica. A queste criticità si aggiungono l’aumento dei costi dei materiali e i ritardi nella catena di approvvigionamento. Nonostante le complessità, Donnarumma ha ribadito la determinazione del gruppo nel raggiungere i traguardi prefissati, sottolineando come «l’Italia intera potrà beneficiarne». Tra i progetti più rilevanti in corso figurano il Terzo Valico, il nodo di Genova e la tratta Palermo-Catania-Messina. In prospettiva, anche collegamenti come Napoli-Bari saranno velocizzati: un viaggio tra le due città potrà essere effettuato in appena due ore, con impatti positivi su mobilità, economia e turismo.


