Secondo ANFIA, a maggio il mercato veicoli industriali cede terreno, con cali significativi per autocarri e autobus. Crescono invece i veicoli trainati.
Nel mese di maggio 2025, il mercato veicoli industriali ha registrato una brusca frenata. Le immatricolazioni di nuovi autocarri con peso totale a terra superiore a 3.500 kg sono scese del 18,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, attestandosi a 2.518 unità. Anche il segmento autobus ha subito una pesante battuta d’arresto: solo 395 mezzi immatricolati, con un calo del 37,5%. Questo andamento negativo coinvolge tutte le tipologie di autobus – dai minibus agli scuolabus, fino al trasporto pubblico locale e ai veicoli turistici. ANFIA evidenzia come la fine degli effetti del PNRR stia lasciando il settore in una fase di forte vulnerabilità.
Rimorchi in controtendenza
In controtendenza, il comparto dei veicoli trainati conferma la sua fase espansiva. I dati ANFIA rivelano una crescita del 32,1% per rimorchi e semirimorchi nel solo mese di maggio, con 1.726 nuove immatricolazioni – spiccano in particolare i semirimorchi, in aumento del 35%. Anche nel periodo gennaio-maggio si registra un incremento del 12,6% rispetto allo stesso intervallo del 2024. Le aree del Nord-Est e Nord-Ovest trainano la crescita, mentre il Centro Italia segna un lieve arretramento. Secondo il presidente della Sezione Rimorchi di ANFIA, Massimo Menci, nonostante i dati positivi permangano criticità normative a livello europeo che richiedono urgenti correzioni.
Rinnovare il parco circolante per rilanciare il settore
L’ANFIA sottolinea la necessità di politiche pubbliche efficaci per invertire la rotta del mercato veicoli industriali. Luca Sra, delegato per il trasporto merci, rilancia la proposta di un fondo pluriennale per il rinnovo delle flotte, strutturato nel rispetto della neutralità tecnologica. Tra le misure auspicate, anche incentivi per l’acquisto di mezzi sostenibili e un credito d’imposta per i biocarburanti – strumenti considerati cruciali per stimolare la domanda e ridurre le emissioni. La transizione verso una mobilità più efficiente non può prescindere da interventi strutturali, tempestivi e coordinati, in linea con gli obiettivi nazionali e comunitari.