L’associazione UNRAE segnala la decima flessione consecutiva per i veicoli commerciali leggeri, mentre cresce la quota di elettrici ma resta incerta la strategia degli incentivi
Il mercato italiano dei veicoli commerciali leggeri continua a mostrare segnali negativi: maggio 2025 ha fatto segnare il decimo calo consecutivo, con 16.487 nuove immatricolazioni, l’11% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel periodo gennaio-maggio il bilancio è ancor più pesante: -13,1% con poco più di 79mila unità immatricolate. In questo scenario, sebbene la quota di veicoli elettrici puri (BEV) sia salita al 5,4%, la transizione ecologica del comparto resta fortemente rallentata. L’UNRAE, associazione che rappresenta i costruttori esteri sul mercato italiano, sottolinea come la mancanza di strumenti di sostegno adeguati, unita alla frammentazione delle misure governative, stia incidendo negativamente sulla tenuta del settore.

Incentivi ancora incerti e infrastrutture carenti
Due recenti piani di incentivo – uno del MIMIT e uno annunciato dal MASE – rischiano di sovrapporsi senza una strategia comune. Il primo, basato su fondi residui, è in attesa di un DPCM per diventare operativo. Il secondo, nato da una revisione del PNRR, richiede l’approvazione UE e prevede requisiti limitanti per le imprese beneficiarie. Roberto Pietrantonio, presidente di UNRAE, ribadisce la necessità di un coordinamento efficace e misure rapide: “Senza infrastrutture e credito d’imposta, la transizione sarà solo teorica”. Attualmente, dei 741 milioni disponibili nel PNRR per le colonnine, ne sono stati spesi solo 140. Intanto, il diesel resta dominante con una quota del 79,1%, mentre gli ibridi coprono l’8,9% e i plug-in solo lo 0,5%. Cala anche la CO₂ media: 182,6 g/km a maggio (-6,8%).