Massimo Artusi, Presidente Federauto

Artusi: il Regolamento CO2 un pasticcio normativo

Non si è fatto attendere il commento del Presidente di Federauto Massimo Artusi sull'approvazione, da parte del Parlamento europeo, delle tempistiche e delle modalità sul Regolamento CO2 per il trasporto pesante. "La ratifica da parte del Parlamento europeo - ha dichiarato Artusi - del Regolamento CO2 per i veicoli pesanti non è una battaglia vinta dai sostenitori della trazione elettrica come unico vettore energetico, né una sconfitta irrimediabile di quelli del mix di alimentazioni carbon neutral come i biofuel, ma il passo d’addio di una legislatura che ha vissuto con tormento una partenza sotto le bandiere dell’ideologia».
11 Aprile 2024
1 min read

Non si è fatto attendere il commento del Presidente di Federauto Massimo Artusi sull’approvazione, da parte del Parlamento europeo, delle tempistiche e delle modalità sul Regolamento CO2 per il trasporto pesante di cui parliamo qui.

“La ratifica da parte del Parlamento europeo – ha dichiarato Artusi – del Regolamento CO2 per i veicoli pesanti non è una battaglia vinta dai sostenitori della trazione elettrica come unico vettore energetico, né una sconfitta irrimediabile di quelli del mix di alimentazioni carbon neutral come i biofuel, ma il passo d’addio di una legislatura che ha vissuto con tormento una partenza sotto le bandiere dell’ideologia, ammainate una alla volta sotto il peso della realtà».

“Lo dimostrano – ha continuato Artusi – le concessioni che la componente più ideologizzata della maggioranza e del Parlamento ha dovuto accordare a quelle più pragmatiche con la verifica a cui sottoporre fra tre anni le norme appena approvate, anche alla luce dei progressi scientifici raggiunti, sia con altri atti normativi che definiscono carbon neutral i biocarburanti o che introducono come metodo per il calcolo della CO2 quel ciclo Well-to-Wheel (dalla fonte alla ruota) nel quale l’alimentazione elettrica è più climalterante dei carburanti bio o sintetici. Ne è uscito una sorta di pasticcio normativo, che ingenera confusione e frena quella che, a nostro avviso, è la priorità del momento: ridurre da oggi l’impatto ambientale per inseguire domani più da vicino la neutralità carbonica”.

“Al prossimo Parlamento chiediamo, pertanto, fin da ora un impegno basato su tre pilastri:

  • la coerenza normativa nella decarbonizzazione rispetto ai parametri definiti dalla Direttiva RED III;
 
  • la pluralità tecnologica nei processi di decarbonizzazione, definendo l’obiettivo, ma lasciando i singoli paesi la scelta della tecnologia per raggiungerli;
 
  • una diversificazione dei vettori energetici che consenta, accanto all’elettrico, l’uso dei biocarburanti carbon neutral e dell’idrogeno verde

“Ci auguriamo – ha concluso Artusi – che la nuova governance che scaturirà dalle elezioni europee del prossimo giugno, approfittando anche della verifica del 2027, sappia revisionare i Regolamenti sul processo di decarbonizzazione dei trasporti, adottando un approccio meno ideologico e sappia cogliere nella nostra voce di concessionari quella di un attore complessivo che vive il mercato sul territorio ed è il più vicino ai desideri e ai bisogni di quei cittadini che essa è chiamata a rappresentare”.

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