Francesco Benevolo, direttore operativo RAM Trasporti e Logistica

Francesco Benevolo: autostrade del mare, un progetto riuscito

RAM, società “in house” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, compie nel 2024 venti anni. Fin dalla nascita il suo obiettivo è stato quello di attuare il programma nazionale delle autostrade del mare all’interno del contesto più ampio delle reti transeuropee dei trasporti. 

Francesco Benevolo, direttore operativo di RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti, a venti anni di distanza vi potete ritenere soddisfatti dei risultati raggiunti finora?

Questi venti anni di RAM sono in realtà anche i venti anni delle autostrade del mare in Italia, e dovremmo tutti festeggiare con grandissimo orgoglio questa data perché la politica delle autostrade del mare in Italia è stata una politica di trasporto e logistica molto efficace, che certamente partiva da un livello di eccellenza dei nostri armatori, ma ci ha portato comunque in una posizione di leadership in Europa nelle politiche di settore. Nel 2004 nasceva la RAM proprio perché in quello stesso anno l’Unione Europea inserì per la prima volta, tra i progetti prioritari delle reti TEN, il progetto 21, Motorways of the Sea, le autostrade del mare, con dignità infrastrutturale e istituzionale. Venti anni fa nasce quindi anche la RAM, con il compito principale di supportare il progetto Autostrade del Mare, creando le condizioni per uno sviluppo coordinato. 

Parliamo di autostrade del mare dalla parte di chi, fino ad allora, in mare non c’era mai andato, e cioè gli autotrasportatori. 

L’autotrasportatore non era abituato alla nave, preferiva il percorso tutto strada. L’intermodalità richiedeva e richiede un’azienda organizzata, una efficiente struttura logistica da parte anche dell’impresa di autotrasporto. Venti anni fa non erano molte le aziende di questo tipo e, per favorire questo trasporto combinato, abbiamo sperimentato un incentivo innovativo, il famoso eco bonus, restituendo il 30 per cento del costo del biglietto all’autotrasportatore che sceglieva di salire in nave. Un po’ con il nostro aiuto, certamente con gli investimenti dei nostri armatori e grazie anche alla effettiva trasformazione del settore, gli autotrasportatori sono arrivati a comprendere l’utilità delle autostrade del mare, che oggi sono una realtà, un progetto realizzato.

Forse per conformazione naturale del nostro Paese, forse perché siamo facilitati da migliaia di chilometri di coste, possiamo dire che l’intermodalità gomma-nave si è sviluppata di più e più facilmente di quella tra strada e ferrovia? 

La nave è più flessibile e si sposta con più facilità. Non c’è bisogno di binari, non c’è bisogno di manovre. E non dimentichiamo la nostra configurazione geografica, siamo una penisola in mezzo al Mediterraneo. L’Italia ha 16 autorità di sistema portuale, 52 porti principali, una rete policentrica dal punto di vista della logistica marittima. Il ferro ha una rigidità particolare, ma anche sull’intermodalità ferroviaria stiamo lavorando sviluppando gli interporti, snodi di collegamento tra la strada e la ferrovia. Molti lavori sono finanziati con i fondi del PNRR. Ma occorre guardare con attenzione alle politiche ambientali UE per evitare un back shift modale dal mare.

È nella natura stessa di tutte le aziende, anche di quelle di autotrasporto, di razionalizzare le spese e fare utili. L’intermodalità costa di più del tutto gomma ed è per questo che ha bisogno di incentivi?

L’incentivo è necessario, ma dobbiamo pensare, iniziando un ragionamento post PNRR con orizzonte 2027 e anche oltre, a come cambiare e rendere più efficace questo strumento. Oggi i contributi per l’intermodalità strada-mare vengono dati direttamente agli autotrasportatori: si tratta di un meccanismo molto agevole che vede RAM in qualità di soggetto gestore, e abbiamo realizzato una piattaforma digitale per velocizzare le pratiche di rimborso. Il problema sono i fondi: i circa 20 milioni stanziati non sembrano al momento sufficienti per spingere ancora di più lo strada-mare. Ma la buona riuscita di qualsiasi politica in tema di intermodalità passa anche dalla digitalizzazione della logistica, e a questo proposito il 30 giugno 2024 è stata una data storica perché abbiamo raggiunto il target europeo previsto dal PNRR, creando in tutte le autorità di sistema portuale un “port community system” interoperabile con le dogane, con le capitanerie di porto e il ministero. Stiamo creando le condizioni per digitalizzare il sistema logistico italiano, in una logica federativa, creando una rete diffusa e interoperabile, collaborativa. La digitalizzazione consentirà maggiori e più rapide informazioni per gli operatori economici, e la possibilità di tarare meglio gli interventi in funzione di obiettivi specifici. 

Il PNRR ha elargito fondi anche per il miglioramento infrastrutturale del nostro Paese. Possiamo dire che in Italia è mancata, negli ultimi anni, una cultura della manutenzione programmata, di ammodernamento costante delle infrastrutture, sostituita spesso da una gestione affannosa delle emergenze? 

Il tema delle manutenzioni esiste senza dubbio. Siamo un Paese che ha tantissimi ponti e tantissime gallerie. La manutenzione è stata a lungo trascurata e purtroppo abbiamo dovuto attendere anche episodi molto gravi per poter assumere la piena consapevolezza della rilevanza della tematica. Oggi, anche grazie all’attuale governo, si sta intervenendo molto sulle manutenzioni e questo richiede un’attenta pianificazione degli interventi. Se dovessimo procedere con la manutenzione contemporanea di tutti i ponti bloccheremmo l’Italia. È vero però che siamo partiti un po’ in ritardo, c’è moltissimo ancora da fare e farlo senza bloccare il sistema economico è una scommessa imponente. 

Torniamo agli incentivi: Benevolo, 20 anni di vita di RAM. Quali gli obiettivi per i prossimi cinque anni? 

Oggi l’obiettivo è al 2030 o 2032. Allora ci saranno il ponte sullo Stretto e il tunnel del Brennero, e sarà completata la digitalizzazione del sistema logistico italiano. Sarà una vera rivoluzione del sistema dei trasporti e dell’intermodalità, abbatteremo finalmente i costi delle inefficienze e dei ritardi. Una battaglia che vale la pena di combattere e che vede in questo momento tutti gli operatori del trasporto e della logistica uniti per un obiettivo comune. 

Francesco Benevolo – Bio

Francesco Benevolo, romano, 59 anni, dal 2004 è Direttore Operativo di RAM, Logistica, Infrastrutture e Trasporti. Laureato con lode in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma inizia la sua carriera lavorativa collaborando nella stessa Università, per poi passare per dodici anni al Censis, dove è direttore della ricerca economica. Negli anni passati al Censis Benevolo si è occupato anche molto di logistica e trasporti. Poi un rapido passaggio in Confitarma e incarichi in molte istituzioni, tra cui il CNEL e la Presidenza del Consiglio. Oltre al ruolo di direttore operativo di RAM, Francesco Benevolo è da quasi quindici anni docente di Economia e politica dei trasporti e della logistica presso l’Università Europea di Roma.

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