Brennero, l’UE dà ragione all’Italia. Uggè (FAI): “Passo importante, ora attendiamo la Suprema Corte”

Ecco il parere motivato della Commissione Europea sulla diatriba Italia - Austria relativa ai divieti al Brennero
15 Maggio 2024
2 mins read
Brennero

Non usa mezze misure, il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, nel commentare la censura della Commissione europea ai divieti austriaci al Brennero, che da decenni penalizzano il sistema produttivo-economico dell’Italia, oltre alle imprese dell’autotrasporto.

“Cosa dirà ora Kompatscher ai suoi connazionali? Avrà il coraggio di ammettere i suoi errori, frutto più della demagogia e dell’arroganza?”.

Uggè , che ringrazia il governo Meloni e l’incessante impegno del ministro Salvini, ricorda come la Fai sia sempre stata in prima linea contro le limitazioni al transito dei Tir imposte dall’Austria al Brennero.

Brennero, Uggè: “Ora togliere le limitazioni e aprire a un confronto”

“Quella di oggi è una prima risposta che non si discosta dalla linea tenuta nel passato – afferma il presidente Fai – Ricordo che più volte il governo austriaco è stato oggetto di pronunciamenti negativi per la politica dei divieti alla libertà di circolazione, principio sancito dalla stessa Unione Europea.

L’ultima ‘bocciatura’ nei confronti dell’Austria avvenne nel 2004 con il governo Berlusconi sugli eco-punti, e a presiedere il trilogo che si espresse negativamente c’ero io, in qualità di sottosegretario ai Trasporti. Il ministro austriaco era Gorbach.

Quello italiano Pietro Lunardi”. “Ora attendiamo la Suprema Corte, ma occorrerà immediatamente togliere le limitazioni e aprire ad un confronto che porti a soluzioni adeguate che garantiscano il rispetto dell’ambiente e quello della libertà di circolazione”, conclude il presidente Fai.

Il parere motivato della Commissione Europea

Ecco le conclusioni riportate nel documento contenente il “parere motivato” della Commissione Europea rivolto alla Repubblica Italiana e alla Repubblica d’Austria. Per i motivi esposti, la Commissione Europea, dopo che gli Stati interessati sono stati posti in condizione di presentare in contradditorio le loro osservazioni scritte e orali, emette il seguente “parere motivato”

(1) L’Austria ha violato gli obblighi ad essa incombenti in forza degli articoli 34 e 35 TFUE:
a. adottando i paragrafi 3 e 4 dell’ordinanza sull’autostrada A12 della valle dell’Inn, divieto notturno per i veicoli pesanti LGBl. n. 64/2010 modificata da ultimo dall’ordinanza LGBl. n. 141/2021 (divieto di transito notturno), che vieta la circolazione transfrontaliera di taluni automezzi pesanti in determinate ore della notte su un tratto dell’autostrada A12;
b. adottando i paragrafi 3 e 4 dell’ordinanza sul divieto settoriale di circolazione LGBl. n. 44/2016 modificata da ultimo dall’ordinanza LGBl. n. 48/2023 (divieto settoriale di circolazione), che vieta il trasporto di talune merci su un tratto dell’autostrada A12 esentando dal divieto i veicoli Euro VI immatricolati per la prima volta dopo il 31 agosto 2018;
c. adottando l’ordinanza sul calendario del divieto di circolazione invernale 2023, BGBl. n. 3/2023 (divieto di circolazione invernale), che vieta sulle autostrade A12 e A13 la circolazione di taluni automezzi pesanti diretti in Italia o in Germania, o in un 34 paese da raggiungere attraverso l’Italia o la Germania, in tutte le giornate di sabato dei mesi invernali dalle ore 7.00 alle ore 15.00.

(2) L’Austria ha violato gli obblighi ad essa incombenti in forza dell’articolo 34 TFUE adottando misure che in determinati giorni limitano a un massimo di 300 veicoli l’ora il numero di autocarri che possono immettersi sull’autostrada A12 nei pressi di Kufstein (sistema di dosaggio).

(3) La richiesta dell’Italia di accertare una violazione dell’articolo 4, paragrafo 3, TUE da parte dell’Austria è infondata.

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