Confetra spinge sull’Asia: l’Italia deve diversificare l’export

7 Agosto 2025
1 min read
Carlo De Ruvo_ Confetra

De Ruvo (Confetra): il rallentamento USA impone una strategia verso Asia e Mercosur per rilanciare la competitività del sistema-Italia

I dazi applicati nel commercio globale generano effetti negativi che si manifestano pienamente solo nel medio e lungo termine; eppure, proprio da questa criticità potrebbe nascere un’opportunità strategica. A sostenerlo è Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, che invita a ripensare gli orizzonti dell’export italiano. Il presidente Carlo De Ruvo sottolinea come la crescita stagnante dell’Unione Europea – con il PIL previsto all’1,0% nel 2025 e 1,2% nel 2026 – imponga un cambio di rotta. L’Italia, oggi ancora fortemente legata ai mercati occidentali, dovrebbe rafforzare le relazioni commerciali con paesi a dinamica più sostenuta come India, Cina, Turchia e i membri del Mercosur. L’attuale esposizione italiana verso questi mercati resta infatti limitata: solo il 2,5% dell’export va in Cina, meno dell’1% in India – percentuali ben inferiori a quelle di Germania e Francia.

Nuovi mercati per settori ad alta specializzazione

Le economie emergenti – specialmente in Asia e Sud America – stanno rafforzando la domanda di beni nei settori in cui l’Italia vanta eccellenze riconosciute: macchinari, apparecchi elettrici, mezzi di trasporto e prodotti di lusso. È qui che si gioca la sfida, ed è qui che – secondo Confetra – agenzie pubbliche come ICE e SACE devono svolgere un ruolo chiave: facilitare l’ingresso delle imprese italiane nei nuovi mercati, sostenendole nell’esplorazione e nella costruzione di legami commerciali stabili.

Riforme europee e ostacoli da superare

Per affrontare questa transizione, però, servono riforme strutturali. Confetra richiama l’urgenza di agire su più fronti: un mercato energetico europeo unificato per abbattere il gap di costo dell’energia (oggi +60% rispetto alla Francia); un mercato unico dei capitali più accessibile alle PMI; investimenti concreti in innovazione e start-up. Ma anche un potenziamento delle infrastrutture di collegamento: dai valichi alpini al Monte Bianco e al Brennero, le attuali criticità logistiche rappresentano barriere invisibili che rallentano l’export italiano. Per Confetra, aprirsi all’Asia non è solo una possibilità – è una necessità.

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