Il Congresso FAI ribadisce la priorità dello sblocco dei valichi alpini, nodo strategico per l’autotrasporto italiano e per la competitività del sistema logistico nazionale.
Al XXIII Congresso Nazionale FAI, tenutosi a Bergamo il 13 e 14 giugno, il tema dello sblocco dei valichi alpini è emerso con forza come priorità assoluta per l’autotrasporto italiano. La Federazione ha lanciato una mobilitazione rivolta a Bruxelles contro le restrizioni unilaterali imposte da alcuni Paesi confinanti, che compromettono la fluidità del traffico merci lungo le direttrici transalpine. Il presidente Paolo Uggè ha chiesto un’azione corale dell’intero sistema economico per tutelare gli interessi delle imprese di trasporto, già messe a dura prova da inefficienze logistiche e pressione normativa. L’iniziativa punta a riaffermare la centralità dei valichi alpini come snodi fondamentali della rete europea.
Competenze, logistica e sicurezza digitale
Oltre al tema dei valichi, il Congresso ha affrontato le criticità legate alla carenza di personale. In quest’ottica, è stato avviato un progetto con il Marocco per formare nuovi autisti da impiegare in Italia, dotati di CQC e patente valide, con il sostegno del Ministero del Lavoro. In parallelo, è stata proposta una semplificazione normativa per accelerare l’accesso alla professione. Sul fronte infrastrutturale, FAI ha siglato un’intesa con Padrosa Group per la creazione di nuove aree di sosta attrezzate, la prima delle quali sarà attiva entro l’estate a Ronchis (Udine).
Verso una transizione “più logica”
La sostenibilità ambientale è stata rilanciata in chiave pragmatica: FAI chiede misure concrete per il rinnovo delle flotte, evitando approcci ideologici che rischiano di danneggiare la tenuta economica del settore. Il vicepresidente Natalino Mori ha segnalato il divario tra l’Italia e altri Stati europei, come la Spagna, già attivi con incentivi strutturati. In chiusura, è stata ribadita la necessità di rafforzare la cybersicurezza e la digitalizzazione, aree in cui l’autotrasporto si conferma tra i settori più esposti. Il nuovo Consiglio Nazionale FAI, appena eletto, sarà chiamato a guidare questa fase strategica con un’azione fondata su ascolto, dati e visione europea.