Federauto sollecita meccanismi premiali per premiare gli enti locali virtuosi e accelerare il rinnovo sostenibile del parco autobus
Nei prossimi cinque anni, il Fondo Nazionale Mobilità Sostenibile tornerà a finanziare il rinnovo tecnologico del parco autobus del trasporto pubblico locale (TPL), grazie al Decreto Direttoriale dell’8 maggio. Federauto – attraverso la vicepresidente Maria Fiorentino – ha accolto con favore la misura, definendola un’occasione per accelerare la transizione verso autobus meno inquinanti. Tuttavia, l’associazione sottolinea criticità nei criteri di riparto dei fondi: la mancanza di un meccanismo che valorizzi la capacità di spesa degli enti locali rischia di lasciare inutilizzati parte dei finanziamenti, compromettendo gli obiettivi di riduzione dell’età media delle flotte. «Il non speso rischia di restare non speso», ha avvertito Fiorentino, evidenziando come il sistema attuale non garantisca un impiego efficace delle risorse assegnate.
Necessità di personalizzazione delle flotte
Federauto richiama l’attenzione sul ruolo delle gare centralizzate Consip, riconoscendone l’importanza nel favorire l’uso dei fondi, ma ribadisce che la complessità dei servizi di trasporto in Italia richiede una personalizzazione delle flotte, possibile solo attraverso gare gestite dalle aziende locali. La vicepresidente Fiorentino sottolinea che «solo i dealer e gli operatori radicati sul territorio possono fornire l’assistenza tecnica e logistica necessaria». Per questo, l’associazione propone l’introduzione di incentivi specifici per gli enti locali che riescono a impiegare le risorse in modo rapido ed efficace, premiando la capacità di spesa e contribuendo al rinnovamento sostenibile del parco mezzi.
Strategia multi-tecnologica e sostenibilità
Federauto ribadisce la necessità di un approccio multi-tecnologico per il rinnovo autobus, poiché non esiste un’unica soluzione valida per tutti i tipi di servizio – urbano, extraurbano e turistico. Secondo le indicazioni emerse durante l’ultimo convegno ANAV, i nuovi investimenti dovranno indirizzare autobus elettrici, a CNG o a idrogeno per le tratte urbane e suburbane, mentre gli autobus a gasolio e CNG di ultima generazione saranno destinati ai servizi extraurbani. Questa strategia, conclude Fiorentino, è fondamentale per conciliare sostenibilità ambientale e continuità del servizio, rispondendo in modo flessibile alle diverse esigenze dei territori italiani.