Intervista esclusiva a Tore Harritshøj, CEO e co-fondatore
Spirii, azienda del gruppo Edenred, è un’azienda danese impegnata nello sviluppo di software per la ricarica dei veicoli elettrici. L’interlocutore perfetto per fare il punto su una transizione che in Italia stenta a decollare ma che con i partner giusti è sempre più alla portata di mano, e di portafoglio, di molte aziende di trasporto e logistica. Ne parliamo con Tore Harritshøj, CEO e co-fondatore della società che oggi mette al lavoro un team di 150 professionisti offrendo non solo un sistema di gestione dei punti di ricarica, ma anche tante soluzioni di ricarica personalizzate per aziende e flotte.
Tore Harritshøj, come è nata Spirii? Qual è stata l’idea iniziale che ha portato alla fondazione dell’azienda?
Ho fondato Spirii nel 2019 insieme a Torben Fog, con la missione di far evolvere le piattaforme di e-mobility a livello globale e rendere la ricarica dei veicoli elettrici più semplice e accessibile a tutti. Dopo molti anni nel settore, abbiamo visto ripetersi sempre gli stessi ostacoli: la ricarica era caotica, troppo complicata e poco intelligente, con sistemi che non riuscivano ad adattarsi alle reali esigenze di clienti e aziende. Fin dall’inizio la nostra ambizione è stata quella di sfidare le forze dominanti nell’industria e liberalizzare la ricarica, realizzando un ecosistema di piattaforme intelligente che mettesse l’utente al centro. Da qui la nascita di Spirii Connect, un Charge Point Management System di seconda generazione che consente alle aziende di gestire, monetizzare, personalizzare e scalare l’attività di ricarica, al contempo dando ai conducenti un’esperienza fluida tramite l’app Spirii Go.

In che direzione si muove oggi l’azienda e quali i progetti o le innovazioni più significative che stanno segnando questa fase di crescita?
Oggi Spirii opera in 22 mercati e sta rapidamente espandendo la sua piattaforma in Europa e America Latina – anche grazie al supporto del nostro co-proprietario francese Edenred, e in stretta collaborazione con leader del settore tra cui Circle K, Audi, Prologis, HelloFresh e iPlanet. L’Italia è diventata velocemente uno dei nostri mercati di espansione più importanti, trainato da un’adozione di veicoli elettrici in crescita, obiettivi di elettrificazione nazionali ambiziosi e una domanda crescente sia da parte delle flotte che, soprattutto, dagli operatori di ricarica pubblica. Il settore della ricarica è ancora giovane e lontano dalla maturità. Ciò significa che dobbiamo pavimentare la strada mentre la percorriamo. Un modo per farlo è investire nella ricerca e nell’innovazione. Abbiamo un team R&D dedicato che lavora per anticipare le esigenze future e sviluppare soluzioni sostenibili e intelligenti. Una delle priorità attuali è l’integrazione del business dei veicoli elettrici nei settori adiacenti, abilitando i servizi avanzati di rete e soluzioni di gestione dell’energia.
L’obiettivo è assicurare che la futura infrastruttura di ricarica su larga scala possa essere facilmente integrata nei sistemi energetici esistenti senza sovraccaricare la rete o aumentare i costi per i cittadini europei. Il tutto creando al contempo nuove opportunità di business per gli operatori di ricarica, che riducono al minimo i costi. Allo stesso tempo, manteniamo un chiaro focus sull’esperienza d’uso e l’interoperabilità, assicurandoci che i conducenti possano fruire di esperienze di ricarica senza interruzioni tra diverse reti, con prezzi trasparenti, autenticazione semplice e pieno accesso al roaming. Guardando oltre, l’elettrificazione delle flotte e dei veicoli pesanti sta diventando una priorità centrale nella prossima fase di crescita. Insieme a partner come ZE Ports e TRAVIS, stiamo sviluppando soluzioni innovative che riducano le barriere per gli operatori del trasporto pesante. Tra queste, servizi di elettrificazione all-in-one inclusive del noleggio di veicoli e infrastruttura di ricarica, così come piattaforme digitali che semplifichino la prenotazione delle colonnine e i pagamenti.


Lei parla di una terza ondata in cui la eMobility diventerà un ecosistema di piattaforme. Cosa significa concretamente? In che modo Spirii si sta preparando a questo passaggio e quali saranno le funzionalità più dirompenti per gli operatori del settore dei trasporti?
La terza ondata della mobilità elettrica può essere paragonata al salto che ha fatto il telefono cellulare con l’arrivo delle piattaforme iOS e Android. Nella prima fase si trattava di costruire l’infrastruttura di ricarica di base – proprio come le prime reti mobili. La seconda fase ha riguardato la crescita su larga scala e il rendere la ricarica affidabile e facile da usare, un po’ come quando tutti hanno iniziato ad avere un telefono in tasca. Ora stiamo entrando nella terza fase, in cui la ricarica diventa parte di un ecosistema connesso di piattaforme, proprio come le app hanno trasformato lo smartphone, integrandolo con un’infinità di servizi, interfacce e nuove fonti di ricavo. In questa terza ondata, le piattaforme di ricarica come quella di Spirii diventeranno la base di un ecosistema interconnesso. Le architetture basate sul Cloud stanno già abilitando funzionalità energetiche intelligenti come la gestione di ricarica dinamica dei carichi, tariffe flessibili e servizi per il bilanciamento della rete, permettendo a colonnine, conducenti e operatori di supportare attivamente la rete invece di limitarsi a prenderne energia. Per l’industria si tratta quasi di una rivoluzione. Ciò che un tempo veniva visto come un costo infrastrutturale diventerà sempre più un’opportunità di generare ricavi. Con piattaforme come quella di Spirii, gli operatori non solo possono collegarsi alla rete, ma possono anche monetizzare i loro network privati aprendoli al pubblico quando c’è capacità disponibile, trasformando l’infrastruttura inattiva in un nuovo modello di business.
Secondo lei, quali saranno i principali vantaggi per le aziende di logistica e trasporto nell’adottare piattaforme software avanzate rispetto a semplici soluzioni hardware di ricarica?
La scalabilità e l’adattabilità. L’hardware standalone spesso vincola gli operatori in sistemi rigidi che diventano rapidamente obsoleti. Al contrario, un CPMS basato sul software cresce insieme all’industria e al mercato. Per le aziende di logistica e trasporto, ciò significa poter ampliare le loro reti di ricarica in più siti e Paesi, integrare diversi brand di ricarica e adattarsi a nuove esigenze commerciali o normative senza costosi rimpiazzi. Un altro vantaggio chiave è l’ottimizzazione. Un CPMS permette di gestire la ricarica intelligente, la tariffazione flessibile e la gestione dell’energia avanzata, e al contempo sblocca i servizi della rete come la regolazione di frequenza. Sono funzionalità essenziali per controllare i costi e assicurare operazioni impeccabili quando si gestiscono grandi flotte elettriche. Infine, una piattaforma apre a nuove opportunità di ricavo. Come accennato, le aziende possono scegliere di monetizzare la loro infrastruttura privata aprendo le colonnine al pubblico o a terze parti, tutto gestito e tracciato dalla stessa piattaforma.
Secondo le previsioni, entro il 2030 il mercato dei servizi energetici intelligenti potrebbe valere miliardi di euro: quale ruolo immagina per Spirii nel panorama globale e quali partnership ritiene strategiche per raggiungere questo obiettivo?
Secondo la società di consulenza globale Bain & Company, i profitti del settore della ricarica EV potrebbero crescere in Europa, Stati Uniti e Cina fino a un valore compreso tra 8 e 13,5 miliardi di euro entro il 2030, con i servizi energetici intelligenti a trainarne lo sviluppo. Spirii ambisce a giocare un ruolo centrale in questa crescita, posizionandosi come piattaforma i grado di connettere i mercati energetici, le flotte, i driver e partner nei mercati globali, e trasformando la ricarica da semplice servizio ad ecosistema intelligente. Le partnership sono cruciali nel realizzare questa visione, dal momento che nessun attore da solo può coprire l’intera catena del valore. Per Spirii significa lavorare a stretto contatto con i produttori di hardware per assicurare l’interoperabilità, con i provider di energia per integrare i servizi di rete, e con le grandi aziende e flotte che creino soluzioni di ricarica scalabili. Allo stesso tempo, collaboriamo con gli innovatori di tecnologia e provider di servizi di mobilità per dare vita a esperienza digitali fluide che sia le aziende che i conducenti si aspettano.

Considerando le batterie di grandi dimensioni di camion e autobus, come immagina Spirii l’applicazione del V2G nel settore dell’autotrasporto e della logistica?
Per i veicoli pesanti come camion e bus, il Vehicle-To-Grid ha un enorme potenziale. Le batterie sono grandi, i loro cicli di utilizzo prevedibili, e spesso rimangono parcheggiati per periodi stabiliti: condizioni ideali per restituire energia alla rete nei momenti di maggiore bisogno. In Spirii vediamo il V2G come un modo per trasformare le flotte in risorse energetiche attive, riducendo i costi per gli operatori e al contempo supportando la stabilità della rete e la più ampia transizione energetica. Stiamo già preparando la nostra piattaforma per integrare i servizi V2G su larga scala, per cui quando la tecnologia diventerà commercialmente matura, le aziende di logistica e gli operatori di trasporto pubblico potranno beneficiarne da subito.
Una delle sfide chiave è la mancanza di standard comuni. Come pensa Spirii di affrontare questa barriera per garantire un’integrazione fluida tra EV, colonnine e operatori di rete?
L’interoperabilità è una delle barriere più grandi oggi, e crediamo che la risposta stia nella creazione di una piattaforma aperta basata su standard. In Spirii ci impegniamo a supportare protocolli globali come OCPP, OCPI e ISO 15118, e a collaborare strettamente con gli enti del settore e gli operatori di rete per spingerne l’adozione. Il nostro ruolo è assicurarci che veicoli elettrici, colonnine e sistemi energetici possano parlarsi tra loro senza problemi e tra più marchi, reti e confini. Così non solo eliminiamo complessità per operatori e conducenti, ma rendiamo anche possibile scalare nuovi servizi come la ricarica intelligente e il V2G a livello globale.
Quali sono le principali barriere psicologiche o pratiche che frenano le flotte private dall’aprire i loro punti di ricarica al pubblico, e come Spirii aiuta a superarle?
Per molti operatori di flotte, i maggiori ostacoli sono i costi iniziali elevati, la complessità e la mancanza di infrastrutture. Questo è particolarmente evidente nel trasporto pesante, dove il CAPEX iniziale è significativo e le incognite su utilizzo, manutenzione e costi energetici possono risultare scoraggianti. Alla fine, per i proprietari di flotte conta una sola cosa: mantenere il TCO per chilometro il più basso possibile. Ecco perché Spirii collabora con partner come ZE Ports per offrire un servizio di elettrificazione all-in-one per le flotte pesanti. Invece di farsi carico di un alto CAPEX, gli operatori possono passare a un modello OPEX che comprende veicoli, infrastrutture di ricarica e servizi digitali in un unico pacchetto. Questo approccio elimina le incertezze, riduce i rischi finanziari e rende l’elettrificazione molto più accessibile e scalabile.
Il caso di Tide Bus in Danimarca mostra come una compagnia di trasporto pubblico possa aprire le proprie colonnine ad altri operatori, creando nuove entrate. Quali altri casi studio ritiene replicabili per le aziende di trasporto pesante e logistica?
Il progetto di Tide Bus in Danimarca è un ottimo esempio di come i depositi del trasporto pubblico possano essere aperti per generare nuovi ricavi e allo stesso tempo sostenere la più ampia transizione all’elettrico. E non si tratta di un caso isolato: riteniamo che questo modello sia altamente replicabile per aziende di trasporto pesante e logistica in tutta Europa. Molti depositi e hub dispongono infatti di grandi capacità di ricarica che restano inattive per parte della giornata o della notte. Con la piattaforma Spirii Connect, gli operatori possono condividere in sicurezza quell’infrastruttura, gestire accesso e prezzi e mantenere comunque il pieno controllo delle proprie esigenze di flotta. In pratica, significa trasformare i siti esistenti in hub di ricarica multifunzionali, generando valore e accelerando la transizione senza dover aspettare la costruzione di nuove infrastrutture.
Guardando al 2030, quando normative e tasse renderanno sempre meno convenienti i combustibili fossili, quale ruolo pensa che le strategie innovative di Spirii avranno nel favorire l’adozione del trasporto pesante elettrico?
Entro il 2030, regolamenti e sistemi di tassazione eserciteranno una forte pressione contro l’uso dei combustibili fossili e il trasporto pesante avrà bisogno di alternative scalabili e convenienti. Il ruolo di Spirii è rendere questa transizione semplice e profittevole. Le nostre strategie di piattaforma, dalla gestione intelligente dell’energia ai servizi di rete, fino all’apertura dei depositi per usi condivisi, sono pensate per ridurre i costi operativi, aprire nuove fonti di ricavo ed eliminare la complessità per gli operatori. In sintesi, aiutiamo proprietari di flotte, investitori in infrastrutture e aziende del settore elettrico a vedere l’elettrificazione non come un obbligo normativo, ma come un’opportunità di business redditizia, in grado di offrirgli un vantaggio competitivo in un mercato della mobilità sempre più verde.