Crescono le irregolarità nei controlli sulle spedizioni di container marittimi

15 Settembre 2025
1 min read
spedizioni container marittimi

Secondo il World Shipping Council, oltre l’11% delle spedizioni di container marittimi presenta criticità legate alla sicurezza trasporto marittimo

Secondo un recente rapporto pubblicato dal World Shipping Council (WSC), nel corso del 2024 sono state riscontrate irregolarità nell’11,39% delle spedizioni containerizzate via mare. Il dato, leggermente superiore a quello stimato nel 2023 dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), che si fermava all’11%, riflette una tendenza stabile ma allarmante, in un comparto dove l’attenzione alla sicurezza trasporto marittimo dovrebbe essere massima. Il rapporto riprende un’attività di monitoraggio che l’IMO ha sospeso due anni fa, e che oggi viene portata avanti direttamente dal WSC con il contributo di un numero limitato di Stati portuali.

Le criticità più comuni nelle spedizioni

Tra le irregolarità più frequentemente rilevate figurano la mancata dichiarazione di merci pericolose, errori o lacune nella documentazione di carico e confezionamenti non conformi agli standard di sicurezza. Tali mancanze, sottolinea il WSC, possono generare conseguenze gravi, tra cui incendi a bordo e danni sia agli equipaggi sia alle navi. “La sicurezza trasporto marittimo parte da una dichiarazione corretta e da un imballaggio adeguato”, ha ricordato Joe Kramek, presidente e CEO dell’organizzazione, evidenziando come la percentuale di spedizioni non conformi superi l’11%. Una cifra che, da sola, basta a dimostrare l’urgenza di interventi correttivi. Il report segnala inoltre che solo sette Paesi – tra cui Canada, Germania e Corea del Sud – condividono regolarmente i dati sui controlli effettuati, suggerendo che una maggiore collaborazione internazionale potrebbe migliorare l’efficacia del sistema.

Verso standard globali più rigorosi

Il World Shipping Council ribadisce la necessità di adottare un approccio più strutturato alla sicurezza trasporto marittimo, combinando ispezioni puntuali, linee guida tecniche e standard armonizzati. “Disporre di dati attendibili è il primo passo per costruire un sistema più sicuro”, ha affermato ancora Kramek, auspicando una maggiore trasparenza da parte delle autorità portuali. L’obiettivo è creare un ecosistema normativo che riduca i rischi e tuteli sia le persone sia l’ambiente marino. Il settore, pur avendo già compiuto progressi significativi negli ultimi anni, continua a mostrare vulnerabilità che richiedono attenzione costante – soprattutto alla luce della crescente complessità delle catene logistiche globali. In questo contesto, il rafforzamento delle pratiche di controllo e la condivisione dei dati emergono come strumenti centrali per il miglioramento continuo della sicurezza nel trasporto via mare.

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