Secondo ANFIA, il mercato autocarri registra a giugno un -26,1%, con segnali preoccupanti anche dai comparti autobus e rimorchi. Necessaria una riforma delle politiche pubbliche.
Nel mese di giugno 2025, il mercato autocarri ha subito una netta contrazione: -26,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche il comparto autobus ha registrato un crollo del 44,4%, mentre i veicoli trainati – dopo un maggio positivo – si sono attestati su un -9%. Secondo ANFIA, si tratta di un’ulteriore conferma del rallentamento degli investimenti da parte delle imprese del trasporto merci e passeggeri, con implicazioni gravi sul piano ambientale e della sicurezza stradale.
Il primo semestre dell’anno mostra una diminuzione complessiva del 13,3% per gli autocarri, mentre i veicoli trainati risultano in crescita (+7,9%). In controtendenza anche il segmento degli autobus turistici, che sale del 26,3% su base semestrale. In calo invece i minibus (-40,8%), i mezzi adibiti al trasporto pubblico locale (-33%) e gli scuolabus (-10%).
Allarme per il comparto merci
Le quattro macroaree italiane mostrano flessioni significative, con picchi negativi nel Nord-Est (-20,6%) e Sud-Isole (-12,6%). ANFIA segnala come le attuali politiche siano inadeguate a sostenere il rinnovo del parco mezzi: serve l’attuazione urgente del fondo pluriennale annunciato in primavera, con incentivi strutturati per favorire la sostituzione dei mezzi più obsoleti. Le alimentazioni alternative, come biometano e HVO, restano marginali, ma mostrano potenziale di crescita in un quadro più favorevole.
Crisi autobus: esaurito l’effetto PNRR
Anche il settore del trasporto passeggeri soffre una frenata marcata. ANFIA denuncia il vuoto programmatorio successivo alla fine degli investimenti del PNRR, aggravato dalla frammentazione dei fondi. Con una vetustà media del parco autobus ancora sopra i 13 anni, l’associazione chiede che parte delle risorse europee del Piano sociale per il clima venga destinata in modo strutturale al comparto. La riduzione delle immatricolazioni interessa tutte le regioni, con cali fino al 38,8% nel Nord-Ovest.

            
            
            
        
        
        
